E’ morto mons. Andrea Han Jingtao, ‘gigante di cultura e di fede’ della Chiesa sotterranea
Grande studioso, ha passato 27 anni in campo di lavoro forzato. È stato professore all’università, apprezzato anche dalle autorità della prigione. Divenuto vescovo nel 1982, divideva il suo tempo fra lavori accademici e pastorale. Dal 1997 in poi ha subito continui controlli dalla polizia. E’ stato un sostenitore delle Legioni di Maria e fondatore della congregazione femminile del Monte Calvario.
Roma (AsiaNews) – Ieri sera alle 23 (ora di Pechino) è morto mons. Andrea Han Jingtao, vescovo sotterraneo di Siping (Jilin). Aveva 99 anni. Alcuni fedeli lo hanno definito “un gigante di cultura e di fede” delle comunità non ufficiali. Mons. Han è sempre stato, fin da piccolo un grande studioso. I suoi primi studi sono avvenuti sotto la direzione dei missionari canadesi del Quebec, a cui era affidato il vicariato apostolico.
La sua grande cultura è stata riconosciuta perfino dalle autorità della prigione (campo di lavoro forzato), dove lui è rimasto internato per 27 anni (1953-1980), per il rifiuto a partecipare alla Chiesa “indipendente e autonoma”, come voleva Mao Zedong.
Tornato libero, le stesse autorità carcerarie lo hanno fatto assumere come insegnante di lingua inglese presso l’università Normale di Changchun. Pochi mesi dopo è divenuto professore associato presso l’Istituto di storia della civiltà classica presso l’Università Normale del Nordest. Era specializzato nell’insegnamento a studenti laureandi, di master e dottorandi. Ha introdotto molti cinesi allo studio delle lingue e delle culture classiche, latina e greca.
Nel 1987 si è ritirato dall’insegnamento. Ma non è andato in pensione dal punto di vista del suo impegno ecclesiale e missionario. Già prima della sua prigionia, aveva puntato sull’educazione dei laici attraverso le Legioni di Maria, spingendoli alla preghiera, all’annuncio, alla carità. Allo stesso tempo aveva dato inizio a una congregazione di suore, che saranno chiamate in seguito “del Monte Calvario”. Lui stesso ricorda che negli anni ’50 il regime voleva “sbarazzarsi dell'interferenza del papa ed espellere i missionari stranieri. A quel tempo, mi sono reso conto che la Chiesa stava affrontando una grande sfida e aveva bisogno di una forte capacità di resistenza, altrimenti la Chiesa non sarebbe stata in grado di mantenersi in piedi. Per questo ho deciso di istituire una congregazione religiosa”.
Nel 1982 è stato nominato vescovo di Siping, ma la sua ordinazione è avvenuta in segreto nel 1986. Per diversi anni ha dovuto dividere il suo compito pastorale con gli impegni universitari.
Nei primi anni ’80, il governo ha unificato tutte le circoscrizioni ecclesiastiche della provincia di Jilin in un’unica diocesi, quella di Jilin. La diocesi di Siping, ancora riconosciuta dalla Santa Sede, si estende in parte nella provincia di Jilin, in parte nella Mongolia Interna e nel Liaoning.
Dal 1997 in poi, la sua residenza è stata sempre sotto controllo rendendo difficile il suo ministero. Anche la congregazione di suore da lui fondate ha avuto periodi difficili: conventi chiusi, dispersione, riaperture in segreto, diffusione in piccole comunità nascoste.
Secondo le ultime statistiche, la diocesi comprende circa 30mila fedeli; dei quali 20mila nella Chiesa non ufficiale e 10mila in quella ufficiale. I sacerdoti sono una ventina. Le religiose sono oltre 100.
La diocesi offre anche alcuni servizi sociali, fra cui un orfanotrofio e un centro medico.
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