Dušanbe, inasprite le pene per la violenza sui minori
Una piaga antica nel Paese, che il governo fatica a estirpare. Multe fino a 30 euro per i colpevoli. Nel 2019-2020 oltre 27 mila persone sono state segnalate per comportamenti violenti nei confronti dei bambini. Psicologi: servono azioni ben più incisive.
Mosca (AsiaNews) – La Camera bassa del Parlamento del Tagikistan ha approvato nuove norme del codice di procedura penale che prevedono punizioni più severe contro i responsabili di violenza sui minori: una piaga antica che si fatica ad estirpare dai comportamenti dei tagiki.
Un caso recente ha riguardato Emomali Sokhibov, padre di tre bambini, che ha divorziato dalla moglie per incomprensioni, e ora la madre non gli permette di vedere i figli. Vivendo vicino all’ex moglie, l’uomo incontra talvolta i bambini per strada. Egli racconta che “i figli quando mi vedono, scappano… ho chiesto il perché, e mi hanno risposto che se la madre viene a sapere che hanno parlato con me, li riempie di botte”. Emomali spiega di aver visto anche dei segni di percosse sul loro corpo: “Mi hanno detto di essere stati frustati con un cavo dopo avermi incontrato”. La madre ha negato le violenze, rifiutandosi di parlare con i giornalisti. Il padre ha cercato giustizia in tribunale, che però non ha preso sul serio le sue richieste.
Secondo quanto deciso dal Parlamento tagiko nei giorni scorsi, le multe per atti di violenza sui minori sono state elevate da 300 a 420 somon (poco più di 30 euro), una cifra modesta, anche se rilevante per gli standard locali. Le autorità sono restie ad applicare misure restrittive più severe, perché questo comporterebbe la persecuzione giudiziaria di migliaia di persone, senza risolvere il problema, anzi forse causando ulteriori tensioni e violenze.
Il vice procuratore generale del Tagikistan, Mirzoamon Rafizoda, ha dichiarato in Parlamento che il numero delle persone sanzionate per questo reato cresce esponenzialmente di anno in anno: solo nel 2019-2020 oltre 27mila persone sono state segnalate per comportamenti violenti nei confronti dei bambini. Egli ha chiesto non solo di aumentare le multe, ma di individuare misure penali più adeguate.
Secondo molti osservatori, le cifre dichiarate non corrispondono alla situazione reale, essendo spesso impossibile verificare quanto avviene tra le mura domestiche. Sui social media appaiono sempre più spesso dei video di violenze contro i minori, e la loro diffusione ha convinto le autorità politiche e giudiziarie a farsi carico del problema. Un video virale dello scorso maggio, in cui un uomo picchia un bambino, ha portato all’arresto del colpevole. Nel filmato il padre rimproverava aspramente il figlio, schiacciandogli la testa per terra con il piede.
Tali atteggiamenti sono purtroppo diffusi in Tagikistan non soltanto in famiglia, ma anche nelle scuole, negli asili e in tanti luoghi pubblici. Secondo lo psicologo di Dušanbe Makhmadullo Davlatov, dai bambini che assistono o subiscono tali violenze ci si devono attendere comportamenti analoghi in età adulta. “Chi esercita violenza la semina nel cuore delle proprie vittime infantili, che cresceranno col desiderio di vendetta”, secondo Davlatov.
Gli psicologi sono rimasti delusi dalle decisioni parlamentari. Secondo Davlatov “è indispensabile svolgere un lavoro ad ampio respiro nella nostra società, non solo con le vittime, ma anche con chi infligge violenze, per indurli a non ripetere tali azioni”. Alcune associazioni di volontariato si stanno attivando per intervenire in questo campo, anche per contrastare lo sfruttamento del lavoro infantile, risolvere il problema della scarsa alimentazione dei bambini e la loro dispersione sociale. Spesso i minori vengono abbandonati dai genitori, costretti a emigrare all’estero per trovare un lavoro e riuscire a sopravvivere.
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