Dott. Carvalho: Usare i robot a favore dell’umanità, non nelle guerre
Il medico indiano è membro della pontificia Accademia per la Vita. Ieri la plenaria è stata ricevuta in udienza da papa Francesco. L’India è il palcoscenico delle disuguaglianze. La robotica può essere usata a vantaggio delle cure mediche e contro la deforestazione. “Mai dimenticare che le macchine sono prive della libertà di scelta”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – In un contesto come quello indiano, “segnato da estrema povertà ed estrema ricchezza”, i robot possono contribuire al beneficio della società, “a patto che siano progettati per prevenirne l’abuso e vengano adattati moralmente con l’umanità”. Lo afferma ad AsiaNews il dott. Pascoal Carvalho, medico di Mumbai e membro della pontificia Accademia per la Vita. Ieri ha partecipato in Vaticano alla plenaria dell’istituzione cattolica, dal tema “Roboetica. Persone, macchine e salute”. I suoi membri sono stati ricevuti in udienza da papa Francesco, che ha evidenziato come le macchine artificiali siano utili, ma non vanno confuse con l’essere umano.
Quest’anno si celebra il 25mo anniversario dalla nascita dell’Accademia. Nel suo discorso ai partecipanti, il pontefice ha sottolineato “il rischio che l’uomo venga tecnologizzato, invece che la tecnica umanizzata: alle cosiddette ‘macchine intelligenti’ vengono frettolosamente attribuite capacità che sono propriamente umane”. Tuttavia, ha ricordato, “i dispositivi artificiali che simulano capacità umane, in realtà sono privi di qualità umana. Occorre tenerne conto per orientare la regolamentazione del loro impiego”.
In seguito papa Francesco ha messo in luce “un drammatico paradosso: proprio quando l’umanità possiede le capacità scientifiche e tecniche per ottenere un benessere equamente diffuso […], osserviamo invece un inasprimento dei conflitti e una crescita delle disuguaglianze”.
L’India, afferma il dott. Carvalho, è un evidente palcoscenico di queste disuguaglianze. “Vengo da un Paese dai profondi contrasti – dice –. Nelle zone rurali persino le cure sanitarie di base non sono disponibili. Il degrado ambientale è un’altra grave fonte di preoccupazione. La sfida della povertà e quella ambientale sono due facce della stessa medaglia”. Riprendendo l’invito del pontefice a saper utilizzare al meglio i benefici dell’intelligenza artificiale, egli aggiunge: “La robotica può andare a grande vantaggio contro la massiccia deforestazione che ha danneggiato i nostri gruppi tribali. Deve avere obblighi morali verso il nostro ecosistema e la società. Siamo obbligati dal punto di vista morale a progettare [i robot] in modo da prevenirne l’abuso e adattarli moralmente con l’umanità”.
Nel campo sanitario, “dove i costi sono proibitivi, i robot possono accompagnare la trasformazione delle cure. C’è una differenza importante da uomini e macchine. L’essere umano è unico e insostituibile. La macchina non è né unica né insostituibile. Questo deve essere alla base del sistema sanitario nel nostro Paese. È necessaria una collaborazione tra governo e altre agenzie affinchè le cure diventino a buon mercato”.
Infine il dott. Carvalho nota: “I robot non sono umani, bensì macchine. Perciò serve moralità nel loro utilizzo. Non devono essere utilizzati in alcune aree, come la guerra. Il robot è il prodotto forzato di dati combinati, privo di libertà, a differenza dell’essere umano. Anche se i robot diventassero più intelligenti, e persino nel caso in cui la loro intelligenza arrivasse a superare l’intelligenza dell’uomo, ciò non cambierebbe il fatto che i robot sono diversi dagli esseri umani e sono privi della libertà di scelta”.
25/02/2019 12:29