Dissanayake con le famiglie delle vittime di Pasqua 2019: 'Sarà resa giustizia'
Il neoletto presidente ha incontrato i parenti nella chiesa di San Sebastiano a Negombo, dove furono circa 100 i morti. La speranza di ottenere la verità in merito agli attacchi ha influenzato le ultime elezioni. Accelerate le indagini, senza escludere le responsabilità del governo. L'appoggio del card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo.
Colombo (AsiaNews) - L’aveva già annunciato durante la campagna elettorale. Ieri, 6 ottobre - incontrando le famiglie delle persone uccise e ferite nell'attacco della domenica di Pasqua del 2019, presso la Chiesa di San Sebastiano a Katuwapitiya, Negombo - il neoeletto presidente dello Sri Lanka, Anura Kumara Dissanayake, l’ha ribadito: le indagini saranno accelerate e saranno prese misure per garantire che una simile tragedia non si ripeta mai più nel Paese. “Sarà resa giustizia alle vittime”, ha affermato nel luogo teatro di uno degli attacchi di quel giorno drammatico, dove in totale furono 258 i morti di 16 nazionalità diverse.
Ieri mattina Dissanayake ha visitato la chiesa e ha deposto degli omaggi floreali al memoriale istituito in onore delle vittime che qui furono circa un centinaio. Per l'occasione, gli è stato anche consegnato un dono commemorativo. Le famiglie delle vittime, incontrandolo, hanno condiviso con lui preoccupazioni e difficoltà. Lui ha sottolineato che l'attentato di Pasqua, avvenuto il 21 aprile 2019, è stato il più tragico disastro del recente passato e che non sarà possibile dimenticarlo con il tempo. Ha espresso la convinzione che uno dei fattori chiave di influenza della decisione del popolo nelle ultime elezioni presidenziali sia stata “la speranza di ottenere giustizia in merito agli attacchi della Domenica di Pasqua”.
Ha quindi sottolineato che le aspirazioni dei cittadini sono in linea con le sue, affermando che il suo obiettivo è quello di fornire la giustizia e l'equità che la gente cerca in relazione all’attacco. Ha assicurato che “sono già iniziati gli sforzi per raggiungere questo obiettivo”. Il Presidente ha anche sottolineato l'importanza di condurre le indagini senza conclusioni preconcette o pregiudizi: incaricato il Segretario del Ministero della Pubblica Sicurezza di assicurare un’indagine trasparente e imparziale, guidata da apertura e obiettività. Poi, ha ricordando che nella società è diffusa la convinzione che gli attacchi possano essere stati compiuti per ottenere un vantaggio politico. Affermando che se centinaia di vite innocenti fossero state sacrificate per scopi politici, sarebbe stata ancor di più una profonda tragedia. Ha sottolineato che se la politica nel Paese ha raggiunto un tale estremo, la prima priorità deve essere quella di eliminare questa pericolosa situazione.
Il presidente ha anche evidenziato i crescenti sospetti che l'apparato governativo dell'epoca possa essere coinvolto negli attacchi. Le nuove indagini mirano anche a vagliare l’esistenza di responsabilità legate all’amministrazioni. Se tali sospetti fossero veri, ha avvertito, il Paese rimarrebbe in uno stato di pericolosa instabilità e insicurezza. Pertanto, è di estrema importanza scoprire la verità dietro questi eventi. Inoltre, il Presidente Dissanayake ha sottolineato che è necessario rendere giustizia alle vittime della tragedia, per onorare l'amore e la devozione delle loro famiglie. Espresso anche un profondo apprezzamento per il ruolo svolto dai sacerdoti, che hanno contribuito a prevenire una catastrofe sociale ancora più grave all'indomani degli attacchi. Il Presidente li ha ringraziati ancora una volta per il loro impegno.
Il presidente ha anche osservato che negli ultimi cinque anni, coloro che si sono riuniti per le strade il 21 aprile - chiedendo senza tregua che sia portata a galla la verità - sono stati spinti da una speranza di giustizia, che li ha sostenuti anno dopo anno.
L'arcivescovo di Colombo, card. Malcolm Ranjith, intervenendo all'evento, ha sottolineato che, nonostante l'appello al Consiglio per i diritti umani di Ginevra per ottenere giustizia per le vittime della domenica di Pasqua, non è stata raggiunta alcuna soluzione. Ha inoltre sottolineato che, mentre il governo si è adoperato per fornire il necessario sostegno alle vittime, l'opinione pubblica continua a dubitare della vera causa dell’attacco, ovvero la pista jihadista, che ha portato all’arresto di sette cittadini srilankesi affiliati al Thowheeth Jama'ath nazionale.
L'arcivescovo ha espresso il suo sostegno a Anura Kumara Dissanayake, riconoscendo la fiducia che il popolo dello Sri Lanka ha in lui e apprezzando la sua integrità. Ha aggiunto di credere che il presidente manterrà la promessa di giustizia, chiamando a rispondere delle loro azioni i responsabili dell'attacco della domenica di Pasqua.
23/07/2019 12:24
22/04/2022 13:22