Dhaka: la polizia arresta più di 50 membri dell'opposizione
Si tratta di decine di uomini appartenenti al Partito nazionalista bengalese (Bnp) riuniti in un club della capitale per discutere di un "programma sociale" e cenare insieme. Gli agenti locali hanno depositato il caso ai sensi della legge antiterrorismo. I leader del Bnp nei giorni scorsi hanno annunciato di voler boicottare le elezioni previste a gennaio del prossimo anno.
Dhaka (AsiaNews) - La polizia ha arrestato 54 persone appartenenti al Partito nazionalista bengalese (Bnp), il principale partito d’opposizione, con l’accusa di attività contro lo Stato e “sabotaggio”, dopo che anche nei mesi scorsi si erano già registrate tensioni tra il governo e i leader della formazione nella corsa alle elezioni previste a gennaio del prossimo anno.
I membri del partito, provenienti dal distretto di Munshiganj, parte della divisione di Dhaka, hanno dichiarato di essersi ritrovati al Banani Club, un locale della capitale, per discutere un “programma sociale” e consumare una cena.
Mustafizur Rahman, ufficiale a capo della stazione di polizia di Banani, ha detto che una squadra del dipartimento investigativo ha fatto irruzione nel club intorno alle 23:30 (ora locale) di domenica 19 marzo, avendo ricevuto informazioni che gli uomini del Bnp stavano pianificando “attività sovversive”.
Dopo il raid è stato depositato un caso ai sensi della legge antiterrorismo contro gli uomini del Bnp, ai quali un tribunale di Dhaka ha concesso due giorni di custodia cautelare. Tra di loro c’è anche Momin Ali, ex presidente della upazila (una sottodivisione amministrativa) di Sreenagar, candidato parlamentare del Bnp alle elezioni del 2018.
Kamruzzaman Ratan, segretario della sezione del Bnp di Munshiganj, ha dichiarato che Momin Ali aveva ospitato la cena per gli uomini del partito prima di partire per il pellegrinaggio alla Mecca, in Arabia Saudita. "Se il governo fiuta cospirazione o sabotaggio in ogni attività politica e persino nei programmi sociali, allora può imporre il divieto a tutte le attività politiche dei partiti di opposizione”, ha affermato, aggiungendo che la polizia ha colpito gli uomini del Bnp a Dhaka come sta facendo in altre parti del Paese.
Già a dicembre il governo, guidato dalla prima ministra Sheikh Hasina e la Lega Awami, aveva represso con la forza le proteste organizzate dall’opposizione contro il carovita e arrestato centinaia di membri che, tra le altre cose, chiedevano le dimissioni della premier e la creazione di un governo ad interim prima delle elezioni, temendo che queste vengano truccate dalla Commissione elettorale. Nel 2018 Hasina aveva fatto incarcerare Khaleda Zia, la principale leader dell’opposizione, con accuse di corruzione che secondo Zia sono inventate, e a novembre aveva minacciato di “rispedirla in prigione” dagli arresti domiciliari.
A fine febbraio il governo aveva inoltre chiuso il principale quotidiano dell’opposizione, il Dainik Dinkal, attirandosi critiche di voler sopprimere la libertà di stampa da parte del Bnp, ma anche da diverse organizzazioni internazionali.
Dopo questi eventi il Partito nazionale bengalese, che aveva boicottato le elezioni del 2014, e considera truccate le elezioni del 2018 con cui Sheikh Hasina ha ottenuto il suo quarto mandato, parlando con una gruppo di rappresentanti dell’Unione europea in Bangladesh, ha annunciato di non voler partecipare alle prossime elezioni nazionali.
Il Bnp e la Lega Awami si sono alternati al governo dall’indipendenza del Bangladesh nel 1971.
14/02/2019 11:05
31/12/2018 09:04