Dhaka: l'opposizione continua a chiedere un governo provvisorio alla premier Hasina
Questa mattina sono state indette manifestazioni da parte del Partito nazionalista del Bangladesh, a cui la formazione al governo, la Lega Awami, ha risposto con contro-proteste. La data di oggi, il 28 ottobre, è significativa: gli scontri del 2006 in questo giorno diedero inizio a una fase politica che continua tuttora.
Dhaka (AsiaNews) - L’opposizione del Bangladesh ha annunciato nuove “grandi manifestazioni” per chiedere al governo, guidato dalla prima ministra Sheikh Hasina, di dimettersi e lasciare che a portare il Paese alle elezioni sia un governo ad interim, una richiesta che la premier a cui la premier ha già risposto con un rifiuto nei mesi scorsi, nonostante i sondaggi indichino che la decisione avrebbe il sostegno della maggior parte della popolazione. Per tutta risposta, la Lega Awami, il partito al potere, ha indetto una contro-manifestazione nella capitale, Dhaka, dove si sono registrati i primi scontri tra dimostranti di fazioni opposte e la polizia.
Questa mattina manifestanti del Partito nazionalista del Bangladesh (BNP) hanno dato fuoco e vandalizzato alcune sedi delle forze dell’ordine vicino alla chiesa e alla moschea di Kakrail, scrivono le fonti locali. Il BNP, dopo diversi rifiuti nei mesi scorsi, ha ottenuto il permesso di tenere la manifestazione nella zona di Nayapaltan, davanti alla propria sede, dove ieri gli agenti hanno installato decine di telecamere di sicurezza.
In un’altra zona della città, sul ponte Tongi, i sostenitori della Lega Awami (AL) hanno preso il controllo di cinque autobus facendo scendere tutti i passeggeri. Al loro posto hanno fatto salire manifestanti pro-AL e hanno dirottato i mezzi verso il punto di incontro della manifestazione del partito al governo. Secondo alcune testimonianze la polizia non ha controllato gli autobus che recavano slogan pro-governativi e li hanno lasciati sfrecciare in direzione delle proteste. Nei punti di ingresso alla capitale gli agenti hanno invece intensificato i controlli e diversi attivisti sono stati trattenuti all’interno dell’ospedale di Aminbazar, prima di essere trasportati verso il centro città in un mezzo della polizia. "Non la chiameremo detenzione. In realtà, le persone sospettate sono tenute sotto la nostra custodia per un certo periodo per essere interrogate", ha dichiarato il sovrintendente della polizia di Dhaka, Abdulla Hil Kafi, senza riferire il numero esatto di persone arrestate.
“La polizia ha arrestato quasi 1.700 persone negli ultimi quattro giorni”, ha affermato ieri Ruhul Kabir Rizvi Ahmed, segretario generale del BNP.
Secondo il professore Ali Riaz, docente presso l'Illinois State University, negli Stati Uniti, concedendo al BNP di tenere la propria manifestazione, Sheikh Hasina sta tentando un cambio di strategia senza in realtà scendere a compromessi, consapevole di avere gli occhi del mondo, e in particolare degli Stati Uniti, puntati addosso. Nei mesi scorsi Washington ha intensificato la pressione per garantire che si tengano elezioni libere ed eque, imponendo restrizioni sui visti ai cittadini che minano il processo democratico. “Avverto qualche preoccupazione all’interno del partito al governo, ma i suoi leader stanno assumendo un atteggiamento bellicoso, sperando che ciò mantenga alto il morale dei propri sostenitori e spaventi l'opposizione. L'opposizione, d'altro canto, si sente rafforzata dal crescente sostegno tra i cittadini, dopo che è emerso un consenso sul fatto che non è possibile partecipare alle elezioni sotto l'attuale governo”, ha commentato Riaz al Nikkei Asia.
La data di oggi, il 28 ottobre, è molto significativa per il Bangladesh: in questo giorno del 2006 il BNP era al potere e la Lega Awami all’opposizione. Nella capitale e nelle aree periferiche si registrarono scontri violenti in cui morirono almeno 13 persone dopo che la Lega Awami si oppose alla scelta del giudice K. M. Hassan per guidare un governo tecnico. Decine di persone vennero arrestate, tra cui Sheikh Hasina e la leader del BNP, Begum Khaleda Zia. Il governo ad interim resse il potere fino al 2008, quando si tennero nuove elezioni in cui vinse la Lega Awami. Da allora il partito governa il Bangladesh, nonostante il BNP abbia più volte denunciato brogli elettorali.
18/06/2010