20/05/2023, 11.46
BANGLADESH
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Dhaka: l’antiterrorismo salva un bambino vittima del traffico di vite umane

di Sumon Corraya

Md. Siddique, di soli tre anni, era stato adescato con l’inganno e venduto a una famiglia senza figli. La gioia del padre dopo il ritrovamento, avvenuto a oltre tre settimane dal sequestro. Arrestati i suoi rapitori, l’intermediario e la coppia. Un fenomeno crescente in Bangladesh, società a maggioranza indù e musulmana, dove conta avere figli e la pratica dell’adozione è ancora poco diffusa. 

Dhaka (AsiaNews) - Una squadra della sezione anti-terrorismo (Rab) della polizia del Bangladesh ha salvato un bambino di tre anni nel distretto di Gopalganj, strappandolo ai suoi sequestratori e restituendolo alla famiglia. Il piccolo, identificato col nome di Md. Siddique, era stato rapito il 26 aprile scorso nell’area di Udyan, nel distretto di Mohammadpur, a Dhaka, attirato da uno sconosciuto con la promessa di cioccolatini e separato dai suoi fratelli; gli agenti, dopo una caccia all’uomo di oltre tre settimane, lo hanno ritrovato il 18 maggio. 

Ieri, in una conferenza stampa nel quartier generale Rab a Karwan Bazar, gli inquirenti hanno diffuso ulteriori dettagli sulla vicenda. Gli arrestati sono il sequestratore, il 29enne Piyush Kanti Pal, la moglie 25enne Riddhita Pal e gli acquirenti del bambino (il 52enne Pallab Kanti Biswas, la moglie 46enne Bebi Sarkar e il fratello 32enne Sujan Sutar). Pallab e Bebi sono sposati ma non hanno figli, per questo avevano ingaggiato un uomo per concludere l’affare e diventare genitori. 

L’intervento dell’antiterrorismo si è rivelato decisivo per restituire il bambino alla famiglia. “Quando ho perduto mio figlio - racconta il padre Delwar Hossain - mi è crollato il mondo addosso. Sono impazzito. Non so come ringraziare la Rab”. Anwar Hossain Khan, capitano del reparto Rab-2, spiega: “Grazie alle indagini abbiamo avuto conferma che Piyush ha sequestrato il bambino. In seguito, lo hanno venduto a una coppia senza figli di Gopalganj, Pallab e Bebi, per una somma di 200mila tk (pari a 1710 euro). Sujan ha svolto il ruolo di mediatore”. 

Figura chiave in questa brutta vicenda di cronaca, conclusa in modo positivo, quella di Piyush Kanti Pal, peraltro già noto alle forze dell’ordine. Il 29enne, iscritto ad una università privata, ha lavorato per qualche tempo in un centro benessere dove ha conosciuto la moglie Riddhita Pal (sposata nel 2020) e si è fatto coinvolgere in un traffico di vite umane. Per questo lo scorso anno era stato arrestato nel corso di una inchiesta condotta dalla polizia di Banani, per poi uscire dietro pagamento di cauzione in attesa di processo. 

Di recente Piysh e la moglie avevano pubblicato un annuncio sui social per “l’adozione di un bambino”, che aveva attirato l’attenzione della coppia senza figli disposta a comprarlo in cambio di denaro. Il capitano Rab prosegue sottolineando che “Riddhita ha inviato una foto del bambino a Sujan, dicendo che era figlio della sua governante. Riddhita ha poi aggiunto che il bambino era disponibile per l’adozione in cambio di denaro, visto che la governante stessa era rimasta sola in seguito alla fuga del marito, che aveva lasciato il tetto coniugale. Ad un certo punto - conclude l’ufficiale - le due parti si sono accordate per la vendita”. 

Storie come quella occorsa al piccolo Siddique non sono rare in Bangladesh, dove i bambini diventano spesso vittime della tratta, rapiti e venduti per denaro da persone senza scrupoli, tanto da diventare cronaca quotidiana sui giornali. Le autorità non hanno sinora diffuso statistiche ufficiali, anche per il sommerso che resta difficile da quantificare. In genere, i maschi sono richiesti più delle femmine, anche se non mancano sfruttamenti di piccolissime a sfondo sessuale. 

A questo si unisce il dato sull’infertilità che colpisce almeno una coppia su sei, e che diventa elemento di pressione familiare e sociale con uomini che non esitano a ripudiare le compagne o unirsi in secondo matrimonio per avere figli. La pratica dell’adozione per legge è ancora poco utilizzata e si tende a privilegiare l’acquisto tramite bande o intermediari, che alimentano la tratta prelevando persino bambini appena nati. Il tutto in una realtà, quella indù o musulmana, in cui non vi è alternativa all’avere figli per garantirsi il pieno possesso della proprietà e salvare la famiglia, determinando un aumento della domanda e prezzi sempre più elevati sul mercato nero.

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