Delhi: tubercolosi trascurata per il Covid, si teme 20% in più di morti
Il sistema sanitario indiano ha impiegato tutte le forze nella lotta al Covid-19, tralasciando le altre malattie. Il report della FICCI: "Impatto devastante sulla mortalità infantile. Almeno 51mila interventi chirurgici salvavita cancellati". Il dottor Carvalho: "Riportiamo l’attenzione sui pazienti comuni”
New Delhi (AsiaNews) – In India lo scoppio della pandemia e l'aumento esponenziale dei contagi hanno spinto il sistema sanitario a concentrare tutte le forze nella lotta al Covid-19, con un impatto estremamente negativo sulla cura e sulla prevenzione di altre patologie che ora minacciano il Paese asiatico. Quella di canalizzare l’attenzione sul Coronavirus è stata una scelta obbligata - in India come nel resto del mondo - che potrebbe però portare ad un aumento esponenziale dei decessi legati ad altre malattie. Secondo un report della FICCI (Federation of Indian Chambers of Commerce & Industry) pubblicato il 2 ottobre, nei prossimi anni si potrebbe assistere ad un aumento del 20% di decessi per la sola tubercolosi e del 10% a causa dell’Aids.
L’avvento del Coronavirus porterebbe, dunque, ad un’inversione di rotta rispetto ai buoni risultati ottenuti negli anni precedenti nel trattamento di patologie infettive. A preoccupare maggiormente sono le fasce fragili della popolazione, a partire dai bambini: si stima che ogni anno in India vengano vaccinati circa 26 milioni di bambini contro malattie come la tubercolosi. Con lo scoppio della pandemia, buona parte di queste immunizzazioni è stata sospesa per lasciare spazio alla campagna di vaccinazione contro il Coronavirus. Secondo gli esperti, questo potrebbe generare focolai di malattie normalmente prevenibili con il vaccino, oltre che generare un impatto devastante sulla mortalità infantile. Sempre a causa dell'emergenza Covid, almeno 51mila interventi chirurgici salvavita contro il cancro sono stati cancellati o rimandati tra la fine di marzo e i primi di giugno.
"Si stima che, ad oggi, le malattie infettive nuove e riemergenti siano la causa di un quarto di tutti i decessi nel mondo - ha affermato il dottor Arvind Lal, presidente della FICCI Swasth Bharat Task Force -. Le difficoltà nello screening, nell'identificazione dei casi e nelle terapie hanno ulteriormente aggravato la situazione legata alle malattie infettive non-Covid”. Il documento della FICCI evidenzia un bisogno urgente per il sistema sanitario indiano di attivare soluzioni come i point-of-care, diffusi in tutto il mondo, per rendere più efficace e rapida l’assistenza sanitaria.
L'impatto potenziale e diretto del Covid-19 ha già provocato in India la perdita di oltre 440mila vite e costi significativi per il sistema sanitario. Rispondendo alle domande di AsiaNews, il dottor Pascoal Carvalho, membro della Pontificia Accademia per la vita, ha dichiarato: "Il report della FICCI rivela una situazione drammatica. Circa il 2,2% dei bambini non ha ricevuto le vaccinazioni di routine e, a queste, si aggiungono anche le fondamentali immunizzazioni legate a malattie infettive”. Mentre l'intero sistema sanitario si è trovato impegnato a combattere il Covid-19, altre patologie sono state trascurate, come sottolinea il dr. Carvalho: “Con così tanta attenzione e paura rivolta al Covid-19, i controlli sanitari di routine sono passati in secondo piano. I pazienti affetti da diabete o disturbi cardiaci o altre malattie molto gravi come la TBC o l'HIV hanno smesso di andare dal medico o hanno deciso di rimandare i loro esami per paura di contrarre il Covid-19. Credo che, anche grazie alla distribuzione dei vaccini anti-Coronavirus, sia giunto il momento di riportare l’attenzione sui pazienti ‘comuni’”.
18/05/2006