16/10/2024, 11.27
INDIA
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Delhi: tariffe 'dinamiche' negli ospedali, rischio aumenti del 20% per i pazienti

di Nirmala Carvalho

Si tratta di prezzi che variano in base alla domanda, aggiungendo sovrapprezzi, per esempio, per l'uso prioritario delle sale operatorie. Il governo aveva tentato di affrontare la questione nel 2020, ma molti ospedali hanno trovato il modo di frammentare le spese in voci di costo diverse. Suor Been, direttrice dell'ospedale Holy Family, sottolinea la necessità di una copertura sanitaria universale.

New Delhi (AsiaNews) - Il settore sanitario privato in India sta introducendo nuove tariffe che aumenteranno i costi per i pazienti. A dirlo è un resoconto di The Economic Times, secondo cui alcuni ospedali stanno adottando tariffe "dinamiche", simili a quelle che si utilizzano alcune applicazioni in cui i prezzi variano in base alla domanda, ma sono presenti anche sovrapprezzi per la disinfezione o per l'uso prioritario delle sale operatorie. Si tratta di un fenomeno che potrebbe aggiungere anche un 20% ai costi totali, aggravando il problema dell'inflazione sanitaria, già al 14%, ha spiegato un assicuratore esperto. “Anche le procedure di routine, come laparoscopie o isterectomie, sono ora soggette a prezzi gonfiati”, ha aggiunto.

Le assicurazioni, solitamente in grado di offrire pacchetti completi con costi fissi, ora stanno affrontando una disaggregazione dei servizi, procedendo con addebiti separati per procedure prima incluse in pacchetti standard. Ad esempio, l'angioplastica, che un tempo era considerata in un’unica soluzione che includeva angiogrammi e stent, ora viene suddivisa in ciascuna procedura.

P. Chidambaram, ministro delle Finanze fino al 2014, ha criticato questa pratica, affermando che la priorità delle sale operatorie dovrebbe essere determinata in base all'urgenza medica e non alla capacità di pagamento. Esortando il governo a intervenire, ha commentato su X (Twitter) dicendo che “gli ospedali non sono aerei. Le tariffe maggiorate delle compagnie aeree sono già abbastanza negative; se anche gli ospedali adottano questa pratica, saranno anti-consumatori e anti-poveri”.

L’Insurance Regulatory and Development Authority of India (Irdai), varato nel 2020, aveva tentato di affrontare il problema stabilendo delle linee guida chiare per le spese, ma molti ospedali hanno trovato il modo di aggirare il regolamento dividendo le spese di costo sotto voci diverse. “Mentre gli ospedali giustificano queste nuove tariffe con il pretesto di migliorare l'assistenza o l’efficienza operativa, assicuratori e pazienti si chiedono come tenere il passo”, ha affermato un dirigente assicurativo sanitario.

Interpellata da AsiaNews, la Suor Beena, direttrice esecutiva dell'ospedale Holy Family (fondato nel 1942, oggi è dotato di 268 posti letto), ha sottolineato la necessità di una copertura sanitaria universale (UHC, Universal Health Coverage), che dia la possibilità di “garantire a tutti un’assistenza sanitaria accessibile e di qualità”.

In India esiste una forte disparità tra aree urbane e rurali: nonostante il 78% della popolazione indiana risieda nelle campagne, solo il 2% degli operatori sanitari è disponibile in queste zone e i sistemi di assicurazione sanitaria finanziati dal governo spesso non riescono a coprire un numero sufficiente di persone. 

Il sistema di assistenza sanitaria in India è misto, e spesso, tra gli operatori privati, le realtà no profit non ricevono sufficiente attenzione, ha commentato suor Beena. Mentre altre realtà private sono orientate al profitto. “Questo non è solo un rischio dannoso per la salute degli individui e delle loro comunità, ma anche un ostacolo significativo all'ulteriore sviluppo sociale e alla crescita economica”, ha continuato la direttrice dell’Holy Family, gestito dalle Orsoline di Maria Immacolata.

Suor Beena ha evidenziato - soprattutto in previsione di un ulteriore aumento della popolazione in India, oggi a 1,4 miliardi - l'importanza di aumentare il budget sanitario pubblico, digitalizzare i sistemi e rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato, specialmente con le organizzazioni senza scopo di lucro che forniscono servizi sanitari accessibili. “Per il successo della copertura sanitaria universale - ha aggiunto - è cruciale il sostegno del governo alle strutture esistenti nelle aree rurali”.

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