Delhi: p. Tom "sta bene", ultimi sforzi per il rilascio. Il vicario d’Arabia chiede prudenza
Fonti del governo indiano riferiscono che il salesiano rapito in Yemen è vivo, sta bene e sono in atto gli passaggi per assicurarne la liberazione. Egli non sarebbe nelle mani dello Stato islamico, ma di “forze anti-governative”. Mons. Hinder invita alla cautela perché “non vi sono elementi nuovi”. Resta l’ottimismo, ma serve prudenza.
New Delhi (AsiaNews) - P. Tom Uzhunnalil, il salesiano indiano sequestrato da un commando estremista ai primi di marzo in Yemen, è vivo e “sta bene”; al momento sono in corso “gli ultimi sforzi” per “garantirne la liberazione”. È quanto ha affermato un alto funzionario del governo indiano, alimentando le speranze di un rilascio a breve del sacerdote da due mesi e mezzo nelle mani dei suoi rapitori. Tuttavia la Chiesa locale invita alla prudenza e, pur mantenendo immutato l’ottimismo per un esito positivo della vicenda, rinnova l’appello alla cautela perché ad oggi non vi sono “elementi nuovi”.
Fonti cattoliche indiane, che rilanciano le parole del ministro degli Esteri Sushma Swaraj, riferiscono che p. Tom “è salvo” e la mediazione in atto per ottenere la liberazione ha raggiunto “la sua ultima fase”. Inoltre, il salesiano non si troverebbe nelle mani dello Stato islamico, ma di “forze anti-governative” presenti in territorio yemenita.
Il pensiero va ai ribelli sciiti Houthi, che da oltre un anno combattono contro l’esercito governativo, anche se non vi sono conferme esplicite su un coinvolgimento del gruppo. “Le trattative continuano serrate - prosegue la fonte cattolica indiana - e il suo rilascio è imminente”.
Interpellato da AsiaNews mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale (Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen), precisa che “non vi sono elementi nuovi” sulla vicenda e la sorte del sacerdote è ancora incerta. Da qui il nuovo invito alla “prudenza” per non compromettere l’esito delle trattative in corso per la liberazione.
Dal 4 marzo scorso non si hanno notizie di p. Tom Uzhunnalil, prelevato da un gruppo di assalitori - con tutta probabilità legati allo Stato isamico (SI) - che hanno attaccato una casa di riposo per malati e anziani delle missionarie della Carità ad Aden. Nel raid sono state massacrate quattro suore di Madre Teresa e altre 12 persone, presenti all’interno della struttura.
Durante la Settimana Santa in India sono circolate voci - senza fondamento - di un piano elaborato dai rapitori che prevedeva la tortura, l’uccisione e la crocifissione del sacerdote il 25 marzo, in concomitanza con il Venerdì Santo.
10/05/2017 08:43
23/01/2017 08:56