31/01/2025, 13.21
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Delhi verso il voto: tutti i nodi della sfida tra AAP e BJP

I due principali partiti stanno utilizzando la stessa tattica di elargire sussidi per attrarre il voto delle fasce più indigenti della popolazione. Negli ultimi anni c'è stato uno spostamento di popolarità verso il partito del premier Modi, ma restano ancora diverse incertezze. Si vota il 5 febbraio, risultati l'8 febbraio.

New Delhi (AsiaNews) - La corsa elettorale per l’Assemblea legislativa di Delhi si fa sempre più serrata. Il Bharatiya Janata Party (BJP), da cui proviene il primo ministro Narendra Modi, e che alla fine dello scorso anno ha vinto le elezioni nei due Stati indiani del Maharashtra e dell’Haryana, ora sta cercando di riprendersi anche il territorio della capitale dopo quasi 30 anni di governo delle opposizioni. Lo scontro principale è con l’Aam Aadmi Party (il Partito dell’uomo comune o AAP) di Arvind Kejriwal, che governa la capitale dal 2013. Il leader ha lasciato il ruolo di chief minister a settembre per un contenzioso giudiziario per il quale era stato arrestato a marzo, ma ora sembra pronto a riprendersi l’incarico. 

Oggi sono 15,5 milioni gli elettori con diritto di voto che il 5 febbraio si recheranno alle urne per eleggere i 70 membri dell’Assemblea legislativa. A livello amministrativo Delhi è un territorio dell’Unione, al cui interno si trova la capitale indiana, New Delhi, gestita in maniera condivisa dal locale e quello centrale, da cui per esempio dipendono la polizia e diverse altre cariche amministrative. Alle elezioni del 2020, l'AAP aveva conquistato 62 seggi, mentre i rimanenti erano andati al BJP.

Negli ultimi dieci anni l’AAP, alla ricerca di un terzo mandato, ha elargito acqua ed elettricità gratuita ai proprietari immobiliari di Delhi, ma ha promesso di estendere la misura a tutti i residenti, in particolare ai più poveri che sono in affitto. Una tattica che il BJP ha deciso di copiare: nelle ultime settimane i principali leader politici hanno rilasciato decine di dichiarazioni con le quali hanno promesso istruzione gratuita per gli studenti bisognosi, sussidi mensili da 2.500 rupie (29 dollari) alle donne in condizione di indigenza, 21mila rupie alle donne incinte, una pensione mensile da 2.500 rupie agli anziani, sovvenzioni per il gas da cucina e via dicendo.

L’AAP, che ha accusato il BJP di aver proposto una brutta copia della strategia di aiuto diretto ai poveri di Arvind Kejriwal, ha risposto proponendo nei giorni scorsi viaggi gratuiti in autobus e sconti sulle tariffe della metropolitana per gli studenti, un sussidio di 2.100 rupie alle donne, cure mediche gratuite per gli anziani, spese per l’istruzione dei dalit all’estero, 18mila rupie al mese per i sacerdoti indù e sikh, uniformi gratuite per i conducenti di risciò e doti matrimoniali per le loro figlie pagate dal governo.

Per coprire tutte queste spese, il governo di Delhi ha stanziato per l’anno fiscale in corso una spesa di circa 63 miliardi di rupie (728 milioni di dollari), più dell’8% delle entrate totali. Ma se dovessero essere mantenute tutte le promesse elettorali (sia del BJP che dell’AAP), la percentuale di spesa potrebbe salire fino al 20% del bilancio del territorio, secondo i calcoli di Reuters

Sono state, però, proprio queste politiche a permettere al BJP di mantenere il controllo sul Maharashtra e l’Haryana, nonostante forti segnali di indebitamento nei confronti delle casse statali. A dicembre la Reserve Bank of India aveva lanciato l’allarme, sottolineando che le elargizioni in denaro all’elettorato avvengono a scapito di riforme sociali ed economiche strutturali.

Il leader del partito del Congress, Rahul Gandhi, rimasto in disparte nel dibattito pubblico (i sondaggi, che in India hanno dimostrato di non essere in nessun modo affidabili, danno il BJP dietro all’AAP), ha commentato dicendo che “non c’è differenza” tra il premier Narendra Modi e il leader di AAP, Arvind Kejriwal perché entrambi fanno “false promesse”. “Ricordate com’era Delhi quando Kejriwal salì al potere?”, ha affermato Gandhi nei giorni scorsi durante un comizio elettorale. “Disse che avrebbe eliminato la corruzione. Ma cosa è successo in realtà? L'inquinamento e l'inflazione hanno continuato ad aumentare”. 

Alle votazioni della scorsa estate per la Lok Sabha, la Camera bassa del Parlamento indiano, l’AAP e il Congress si erano presentati uniti, facendo parte della stessa alleanza di opposizione, denominata INDIA e guidata dal Congress. Persero però tutti e sette i seggi, che andarono al BJP, e ora correranno separatamente. Anche le promesse del Congress ricalcano quelle degli altri due partiti, con l’aggiunta, nel proprio programma elettorale, anche di un censimento delle caste e di un sussidio di disoccupazione da 8.500 rupie, in risposta alla mancata creazione di posti di lavoro a Delhi.

Diversi commentatori hanno sottolineato che l’AAP ha perso perso parecchi voti dei poveri, nonostante continui a essere la formazione più popolare tra le fasce indigenti. Mentre le persone benestanti e gli appartenenti alla classe media si sono finora dimostrati molto critici nei confronti di Kejriwal. La popolazione di Delhi è però schiacciata verso le fasce povere, a cui negli ultimi anni si sono aggiunti anche moltissimi migranti interni musulmani. L’incredibile incremento di popolarità del BJP, che finora ha fatto leva sulla corruzione dell’AAP e sulle idee di suprematismo indù, potrebbe non bastare per ottenere la vittoria.

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