Dal papa la famiglia di Kabul salvata dopo l'appello di AsiaNews
Francesco ha incontrato stamattina Pary Gul, con i figli, i generi e i nipoti giunti in Italia in agosto con il ponte aereo. Al pontefice il racconto del marito sparito nel nulla nei giorni delle violenze. Il percorso con la Fondazione Meet Human per una nuova vita in Italia con “l'anello del papa”.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Ha fatto tappa questa mattina dal papa in Vaticano la storia della famiglia cristiana afghana riuscita a fuggire da Kabul dopo l'appello – lanciato attraverso AsiaNews – dallo scrittore Ali Ehsani. Prima dell'udienza generale di questa mattina, in una saletta attigua all'aula Paolo VI, Francesco ha ricevuto in un toccante incontro Pary Gul, la donna che ha visto sparire nel nulla il marito nei giorni dell'arrivo dei talebani nella capitale afghana perché probabilmente “denunciato” da qualcuno come cristiano. Insieme a lei erano presenti le tre figlie con i generi, il figlio più giovane e i nipoti che formano questo gruppo di 14 persone giunte in Italia ad agosto con il ponte aereo italiano grazie alla Fondazione Meet Human di Bergamo, che si è mobilitata dopo aver letto il nostro articolo.
“Si è trattato di un incontro molto intenso” racconta Daniele Nembrini, presidente di Meet Human, presente insieme a tutti quelli che stanno aiutando ora in Italia questa famiglia. Pary Gul era arrivata in Vaticano con un dono per il papa: un anello portato con sé dall'Afghanistan. Ma Francesco - che ha ascoltato con grande attenzione il loro racconto - glielo ha restituito. “Le ha detto – spiega ancora Nembrini - questo adesso è 'l'anello del papa'. Ma anziché tenerlo qui, custodiscilo tu come pegno della mia amicizia e come segno di speranza per il futuro”. La foto dell'incontro insieme a questa storia stasera campeggiano sulla prima pagina dell'Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede.
Il papa ha chiesto se ci fossero notizie del marito, ma purtroppo dall'Afghanistan non è arrivata alcuna novità e la preoccupazione per la sua sorte è grande. Anche in Italia il gruppo ha dovuto affrontare il problema delle cattive condizioni di salute di Elivas, il più piccolo di appena un anno, che aveva contratto una brutta infezione, ma ora sta meglio. Così adesso il gruppo si sta trasferendo a Bergamo dove vivranno in una casa messa a disposizione da Meet Human, nell'ambito di un percorso di inserimento scolastico e lavorativo in Italia di cui la fondazione ha scelto di farsi carico totalmente, rinunciando al sostegno pubblico ma puntando invece sulla carità e le donazioni. “Perché la carità è carità”, spiega Nembrini. E va avanti nell'amicizia, giorno dopo giorno.
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