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Da al Azhar al Dalai Lama: il cordoglio dei leader religiosi per la morte di Francesco

L'imam al Tayyib che con lui firmò nel 2019 il Documento sulla fratellanza umana di Abu Dhabi: "Il mondo ha perso un'icona d'umanità". L'ayatollah sciita Al-Sistani, incontrato in Iraq nel 2021: "Ha promosso l'armonia tra le persone". Il Dalai Lama, dall'esilio in India: "Vita semplice ma significativa". Il ricordo del presidente del World Jewish Congress e della comunità Baha'i di New Delhi.

Roma (AsiaNews) - Da pontefice - costruttore di ponti - papa Francesco ha tessuto per tutti i dodici anni di pontificato legami con le religioni del mondo, incontrando leader e visitando Paesi dove i cristiani sono netta minoranza, denunciando il “proselitismo” nella Chiesa. Un impegno incessante per il dialogo interreligioso culminato in importanti iniziative, come il Documento sulla fratellanza umana firmato ad Abu Dhabi con l’imam sunnita di al Azhar, Ahmad al-Tayyib nel 2019. Fino all’ultimo papa Francesco si è dedicato alla “fratellanza tra i popoli”, come riporta anche il suo testamento spirituale: ad essa e alla pace ha dedicato la sofferenza vissuta per la malattia “nell’ultima parte della […] vita”.

In questo clima globale di cordoglio molti leader religiosi hanno espresso le condoglianze per la morte del pontefice, tramite messaggi indirizzati alla Segreteria di Stato Vaticano o comunicati. Proprio l'imam al-Tayyib ha scritto che con Francesco "il mondo ha perso un'icona di umanità di altissimo livello". "Ha dedicato la sua vita a servire l'umanità, a sostenere le cause dei deboli, dei rifugiati e degli oppressi e a sostenere il dialogo e la comprensione tra religioni e culture diverse. Amava i musulmani e si dedicava alla diffusione della pace. Le sue ultime dichiarazioni sono state in difesa della Palestina e del popolo oppresso di Gaza".

Particolarmente toccante è il ricordo dell’Ayatollah Sayyid Ali al-Sistani, guida spirituale e politica dell’Iraq incontrata da Bergoglio a Ur durante il suo storico viaggio del 2021 nel Paese devastato dalla violenza dell’Isis. Il leader sciita ricorda l’incontro come “una pietra miliare significativa che ha sottolineato l'importanza del ruolo fondante della fede in Dio Onnipotente e dell'impegno nei confronti di nobili valori morali per superare le principali sfide che l'umanità di oggi deve affrontare”, dice il messaggio indirizzato al card. Parolin.

Nel testo l’Ayatollah Sayyid Ali al-Sistani si dice pervaso da “profondo dolore” per la notizia del decesso di papa Francesco, giunto dopo settimane di malattia e 38 giorni di ricovero presso il policlinico Gemelli di Roma. “Era tenuto in alta considerazione spirituale e godeva di grande rispetto tra molte persone in tutto il mondo, per il suo ruolo distinto nel promuovere questioni di pace, tolleranza e solidarietà con gli oppressi e i perseguitati in tutto il mondo”, si legge nella comunicazione. Ne sono evidenziati anche gli sforzi per promuovere la “l’armonia tra le persone, sostenere i diritti umani e incoraggiare il rispetto reciproco tra i seguaci di diverse religioni e tradizioni intellettuali”. Sayyid Ali al-Sistani nel messaggio “porge le sue condoglianze e il suo cordoglio ai seguaci della Chiesa cattolica in tutto il mondo per questa dolorosa perdita”. Destinando la preghiera per “conforto” e “pazienza” alla comunità cattolica. E la supplica a Dio perché riversi “la Sua misericordia sull'anima defunta” e conceda “bontà, benedizioni e pace all’umanità”.

Il presidente del World Jewish Congress il presidente Ronald S. Lauder ricorda l'amicizia di Bergoglio con il mondo ebraico fin dagli anni vissuti in Argentina. “Sebbene ci siano stati momenti di difficoltà, soprattutto negli ultimi mesi - aggiunge - ho continuato ad apprezzare il suo calore, la sua umiltà e la sua incrollabile dedizione a un legame significativo tra le comunità religiose. A nome del Congresso ebraico mondiale e delle oltre 100 comunità ebraiche di tutto il mondo, porgo le mie più sentite condoglianze a tutti coloro che sono stati toccati dal suo straordinario spirito. Possa il suo ricordo essere una benedizione e un'ispirazione per tutti noi”.

Un messaggio di cordoglio è stato diffuso anche dal Dalai Lama Tenzin Gyatso, leader spirituale del Buddhismo tibetano che Bergoglio non ha mai incontrato. Dal suo esilio in India scrive all’arcivescovo Leopoldo Girelli, nunzio apostolico, “per esprimere la sua tristezza nell’apprendere che Sua Santità Papa Francesco è morto”. Nel comunicato diffuso tramite i canali ufficiali si rende noto che il Dalai Lama “ha offerto preghiere e condoglianze ai suoi fratelli spirituali, alle sue sorelle e ai suoi seguaci in tutto il mondo”. Inoltre, è presente un ricordo di papa Francesco. “Si è dedicato al servizio degli altri - si legge -. Rivelando costantemente con le proprie azioni come vivere una vita semplice ma significativa”. È stata annunciata una celebrazione commemorativa presso il tempio Tsuglagkhang, casa del leader e riferimento per il Buddhismo tibetano di Dharamsala.

Si unisce alle condoglianze anche il Dr. A. K. Merchant, Segretario Generale della Temple of Understanding India Foundation, importante realtà di New Delhi di fede Baha'i. “Avevamo tutti sperato che Papa Francesco, capo della Chiesa cattolica e sovrano dello Stato della Città del Vaticano dal 13 marzo 2013, dopo la sua recente e prolungata malattia e la sua guarigione, avrebbe continuato a guidare le moltitudini dei suoi devoti e le masse dell’umanità - si legge nel comunicato - ma Dio Onnipotente lo ha portato via da noi per portarlo nell'alto dei cieli. “È difficile trovare parole adatte a esprimere le nostre più sentite condoglianze per un personaggio spirituale eccelso”, afferma il Dr. A. K. Merchant, che ricorda “il suo profondo amore per tutti i figli di Dio e per le nazioni del mondo, il suo profondo impegno per il miglioramento del mondo e per la pace tra la generalità dell’umanità”. In particolare, le pubblicazioni sulla sinodalità “hanno spalancato le porte della Chiesa cattolica per far riscoprire a tutti Gesù Cristo in un'epoca di tumulti e di immense sofferenze che affliggono miliardi di persone in tutto il pianeta e tutte le altre creature viventi”, aggiunge.

(ha collaborato Nirmala Carvalho)

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