29/12/2024, 10.30
ECCLESIA DELL'ASIA
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Da Shanghai alle carceri filippine le Chiese dell'Asia aprono il Giubileo

Dalla Cina Continentale l'appello per l'Anno Santo di mons. Shen Bin: "Facciamo giungere speranza a chi è in difficoltà: ai poveri, ai malati, ai giovani, ai migranti e agli anziani soli". L'arcivescovo di Hanoi: nel 2025 più possibilità per i vietnamiti di recarsi pellegrini a Roma. Quindici le chiese giubilari nella metropoli di Tokyo. L'appello al governo del cardinale filippino David: "Siano liberati i prigionieri politici per il Giubileo".

Milano (AsiaNews) - Tutte le diocesi del mondo stanno vivendo in queste ora l'apertura a livello locale dell'Anno Santo 2025 che per volontà di papa Francesco ha per tema "Pellegrini di speranza". La celebrazione sta coinvolgendo anche molte Chiese dell'Asia con gesti significativi.

A Shanghai la Messa di apertura dell’Anno Santo è stata presieduta già ieri mattina dal vescovo Shen Bin nella cattedrale di Xujiahui: al rito - secondo quanto riportato dal sito internet diocesano - erano presenti i sacerdoti, le suore e oltre mille fedeli della diocesi. Prima dell’inizio della processione dall’arcivescovado una religiosa ha letto alcuni brani della Bolla di indizione del Giubileo. Nell’omelia, il vescovo Shen Bin ha esortato tutti i sacerdoti e fedeli a mettere in pratica l'invito alla speranza, alimentandone la fiamma con la forza della Parola di Dio. Ha anche invitato a trasformare questa speranza in azioni concrete per diventare costruttori di pace, portatori di vita, e far giungere speranza a chi è in difficoltà: ai fratelli e sorelle bisognosi, ai poveri, ai malati, ai giovani, ai migranti e agli anziani soli. Il vescovo ha annunciato anche i sei luoghi di pellegrinaggio scelti dalla diocesi di Shanghai per l'Anno Santo 2025 della diocesi di Shanghai: la chiesa di Xujiahui nel distretto centrale, la basilica di Nostra Signora di Sheshan nel distretto di Jiāqīngsōng, la chiesa di Tangmuqiao e la chiesa di Jīnjiāxiàng nel distretto di Pudong, la chiesa di Gaozha Cai a Chongming e la chiesa di Nánshànghǎi nel distretto di Punan. Ha poi concluso dicendo: “Siamo pellegrini di Dio, ogni passo della nostra vita ci avvicina a Lui. Con il pellegrinaggio, ci convertiamo, rinnoviamo la nostra vita e approfondiamo la nostra relazione con Dio. Attraverso il pellegrinaggio, diventiamo strumenti dell'amore di Dio e, nella nostra ricerca di fede, speranza e salvezza, portiamo speranza a chi ci sta intorno”.

Nella capitale vietnamita Hanoi il Giubileo è stato aperto questa mattina con una celebrazione presieduta dall’arcivescovo mons. Joseph Vu Van Thien. A partire dalle 8 della mattina i sacerdoti hanno amministrato il sacramento della Riconciliazione nel cortile dell’arcivescovado. Poi in processione, attraversando il viale Nha Chung, la comunità ha raggiunto il sagrato della cattedrale dove è avvenuto il rinnovo delle promesse battesimali, cui è seguita la Messa nella festa della Sacra Famiglia.
“Ad Hanoi - ha dichiarato l’arcivescovo mons. Joseph Vu Van Thien al sito Ad Extra delle Missions Etrangères de Paris -  abbiamo designato sette grandi parrocchie come luoghi di pellegrinaggio per l'Anno Santo. Abbiamo anche un programma di catechesi per l'Anno Santo. In concreto, stiamo ponendo l'accento sulla riconciliazione e sulla carità: le attività caritative sono una condizione necessaria per contribuire all'evangelizzazione della società vietnamita. Ci auguriamo che l'Anno Santo sia fruttuoso per la comunità cattolica in Vietnam - aggiunge l’arcivescovo di Hanoi -. Ci saranno certamente grandi eventi a livello nazionale e alcuni vietnamiti stanno preparando anche pellegrinaggi fuori dal Paese, a Roma. Sta diventando possibile per molti vietnamiti”.

A Tokyo il card. Tarcisio Isao Kikuchi ha presidetuta la celebrazione di apertura del Giubileo nella cattedrale di Santa Maria. Per la grande metropoli sono ben 15 le chiese indicate come meta per il pellegrinaggio giubilare. Nel suo messaggio natalizio mons. Kikuchi, parlando dell’Anno Santo, aveva scritto che in questo tempo “la Chiesa apre con larghezza le sue porte, cercando di offrire pace ai pellegrini che continuano il loro cammino. Nel continuare il nostro cammino, siamo chiamati non solo a ringraziare per la presenza del Signore Gesù che cammina con noi, ma anche a condividere con gli altri la luce della speranza che Egli ci dona, una luce che brilla nell'oscurità”. Per far brillare la luce della speranza, però, “è indispensabile aiutarsi e sostenersi a vicenda. Proteggere la vita che Dio ci ha dato è la fonte che genera la luce della speranza. Oggi nel mondo, la violenza in molte forme minaccia la vita. La vita, che è un dono che Dio ci ha dato, deve essere protetta in ogni suo momento, dall'inizio alla fine. La violenza che toglie la vita non deve essere mai permessa, in nessuna delle sue forme. Proteggere la vita è la fonte che genera la luce della speranza”.

Nella Filippine il cardinale Pablo Virgilio David, vescovo di Kalookan e presidente della Conferenza episcopale, ha lanciato un appello per la liberazione almeno dei prigionieri politici in occasione dell’Anno Santo. Lo ha fatto il 26 dicembre, celebrando la Messa nel carcere di Bagong Diwa a Bicutan nel giorno in cui papa Francesco ha aperto la Porta santa nel carcere di Rebibbia. “Considererò un gesto meraviglioso da parte del governo - ha detto il card. David - se all'inizio dell'anno giubilare della speranza 2025, agli ultimi prigionieri politici che ancora languono in carcere dopo diversi decenni di attesa del processo, verrà concessa l'amnistia, l'indulto o la liberazione definitiva per motivi umanitari”. Il porporato ha aggiunto che dovrebbe essere varata anche una legge che risarcisca i prigionieri per ogni anno di detenzione nel caso in cui si dimostri la loro innocenza dopo il processo. Secondo l'ultimo conteggio effettuato da Kapatid, l’associazione filippine che si batte per i loro diritti, ci sarebbero ancora almeno 757 prigionieri politici in tutto il Paese.

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