Da Nang, emergenza coronavirus: cancellate messe e attività pastorali
L’escalation dei contagi ha spinto il vescovo a sospendere le funzioni. Bloccate anche le attività culturali, i festival e gli incontri con più di 20 persone. L’appello di mons. Joseph: seguite le indicazioni del governo in materia di prevenzione. I cattolici in prima linea nel promuovere le pratiche di contenimento della pandemia.
Hanoi (AsiaNews) - Per mesi il Vietnam è stato fra le nazioni al mondo che ha saputo gestire meglio la pandemia di nuovo coronavirus, con pochi casi e nessun decesso. Nelle ultime settimane, invece, a partire dal focolaio di Da Nang, città turistica nel centro del Paese, si è registrata una crescita esponenziale dei contagi e si sono contate le prime vittime. Da qui la scelta del governo di Hanoi di introdurre rigide misure di contenimento, cui è seguita in queste ore la decisione del vescovo locale di cancellare le celebrazioni eucaristiche e tutte le iniziative pastorali, unita alla richiesta di aiutare le persone in difficoltà a livello economico o sanitario a causa del virus.
Rivolgendosi ai sacerdoti, ai religiosi e ai laici della diocesi mons. Joseph Đặng Đức Ngân, vescovo di Da Nang, invita a rispettare alla lettera i contenuti delle disposizioni emesse dal Primo ministro del Vietnam e dal governo in materia di Covid-19. Esse prevedono la cancellazione per le province di Da Nang e Quảng Nam di tutte le attività culturali, religiose, dei festival e degli incontri che prevedono la presenza di oltre 20 persone in contemporanea.
Per quanto riguarda la Chiesa locale, tutte le 50 parrocchie di Da Nang hanno interrotto la celebrazione della messa in presenza dei fedeli. Dal 26 luglio scorso, e fino a nuova comunicazione, sono bloccate anche le attività pastorali. I cattolici non potranno dunque andare in chiesa, ma a ciascuno è chiesto di pregare in famiglia la Madonna, di recitare il Rosario, seguire le messe online e compiere attività di caritativa nelle comunità o per le strade, aiutando i più bisognosi.
Un appello raccolto dalla comunità, con i cattolici in prima linea nel diffondere le pratiche atte a contenere l’ulteriore diffusione del virus di nuovo coronavirus e per la tutela della salute dei cittadini. Centinaia di migliaia di parrocchiani di Da Nang e milioni di persone nella metropoli e nella vicina provincia di Quảng Nam hanno unito gli sforzi contro questa “strana pandemia”, mostrando quanto sia forte la “consapevolezza” e il “senso identitario” dei cittadini del Vietnam.
La diocesi di Da Nang, che include la città e la vicina provincia di Quảng Nam, ricopre un territorio di quasi 12mila km2 e comprende circa 73mila fedeli, pari al 2,8% della popolazione su un totale complessivo di poco superiore ai 2,8 milioni. I sacerdoti sono 110, suddivisi in 50 parrocchie, 925 i catechisti per un totale di oltre 10mila persone che frequentano le classi.
In Vietnam l’emergenza coronavirus, scoppiata a fine luglio dopo mesi di contenimento e zero decessi, non sembra fermarsi con 747 positivi complessivi, così suddivisi: 345 attivi, 392 guariti e 10 morti. Restringendo il campo al focolaio di Da Nang, dal 25 luglio al 6 agosto di contano 214 infetti, di cui 200 oggi in cura, sei guariti e otto decessi. La vicina provincia di Quảng Nam annovera 62 casi di Covid-19, di cui 55 in fase di trattamento, cinque guariti e due decessi. Infine, a livello di diocesi si contano 276 contagi di nuovo coronavirus, dei quali 255 tuttora attivi, 11 guariti e 10 persone decedute.
12/11/2020 15:01