Critiche per la 'schedatura' degli studenti musulmani. Prayut difende la polizia
Per il premier thai, le informazioni sono necessarie a creare un database nazionale. Circa il 90% dei thailandesi è buddista, sebbene i musulmani siano la maggioranza in tre province meridionali al confine con la Malaysia. La richiesta di informazioni segue una serie di esplosioni avvenuta a Bangkok in agosto.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Il primo ministro thai Prayuth Chan-ocha (foto) difende un’iniziativa del Police Special Branch Bureau, che ha richiesto informazioni sugli studenti musulmani che frequentano le università del Paese. Dalla minoranza islamica della popolazione si sono levate dure critiche alla mossa, giudicata discriminatoria e incostituzionale. Prayuth sostiene che questa sia invece necessaria per costruire un database sulla sicurezza nazionale.
Circa il 90% dei thailandesi è buddista, sebbene i musulmani siano la maggioranza in tre province meridionali al confine con la Malaysia. In questa regione, dal 2004 gruppi armati islamici di etnia malese hanno dato vita ad un’insurrezione in cui sono morte quasi 7mila persone, per lo più civili. Citando fonti della polizia, media internazionali riferiscono che la richiesta di informazioni sui musulmani è collegata agli attacchi avvenuti lo scorso 2 agosto nella capitale Bangkok. Nell’esplosione di sei piccole bombe e sei dispositivi incendiari sono rimaste ferite quattro persone. Tre sono state arrestate ed altre 11 sono ancora ricercate dalle autorità. Tutti i sospettati sono musulmani malesi del sud.
Nei giorni scorsi Angkhana Neelapaijit, ex membro della Commissione nazionale per i diritti umani (Nhrct), ha condiviso su internet una lettera che la Polizia reale thai (Rtp) ha inviato ad un’università non meglio specificata. All’ateneo era richiesto di fornire dettagli su numeri, luoghi di origine, affiliazioni ed altre informazioni sui membri dei gruppi organizzati di studenti musulmani. “Questa è un'interferenza per i diritti personali e una discriminazione basata sul credo”, dichiara Angkhana aggiungendo che la libertà di religione ed il diritto alla privacy sono garantiti dalla Costituzione.
In una nota ufficiale, la polizia dichiara che lettere simili sono state inviate a molti istituti thai, come parte di un aggiornamento di routine ai dati di intelligence già esistenti. Ma alcune università con una grande popolazione di studenti musulmani si sono dichiarate “scosse” dalla lettera. Intervenuto ieri sulla questione, Prayut ha affermato: “La polizia ha già sottolineato che questo provvedimento è necessario per la creazione di database per l'intelligence. Nessun diritto è stato violato. Non possiamo gestire nulla se non disponiamo di dati”. “Non ci si dovrebbe mai preoccupare della raccolta di proprie informazioni personali, se non si intende fare qualcosa di illegale”, ha aggiunto.
12/08/2016 08:36