Cristiani e buddisti possono costruire insieme una cultura di compassione e fraternità
Messaggio del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso in occasione di Vesakh, la festività più importante per i buddisti. i buddisti sono anche invitati a prendere parte all’evento sul tema “Reinventare il Global Compact sull’educazione”, che si terrà in Vaticano il 15 ottobre prossimo.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Cristiani e buddisti possono costruire insieme una cultura di compassione e fraternità. E’ su questo tema che il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso ha indirizzato il suo messaggio ai buddisti in occasione di Vesakh, la festività più importante per i buddisti che in essa si commemorano i principali avvenimenti della vita di Buddha.
Con il documento i buddisti sono anche invitati a prendere parte all’evento sul tema “Reinventare il Global Compact sull’educazione”, che si terrà in Vaticano il 15 ottobre prossimo.
Nel messaggio c’è, infine, l’invito a pregare “per coloro che sono colpiti dalla pandemia di coronavirus e per quelli che li assistono. Incoraggiamo i fedeli a vivere questo momento difficile con speranza, compassione e carità”.
“Quest’anno – si legge nel documento a firma del presidente del dicastero, card. Miguel Ángel Card. Ayuso Guixot, MCCJ e del segretario mons. Kodithuwakku K. Indunil J. - vorremmo riflettere con voi sul tema ‘Buddisti e cristiani: Costruiamo una cultura di compassione e fraternità’, consapevoli dell’alto valore che le nostre reciproche tradizioni religiose attribuiscono alla compassione e alla fraternità nella nostra ricerca spirituale, nella testimonianza e nel servizio che prestiamo a un’umanità e a una terra ferite”.
Si ricorda poi quanto papa Francesco ha detto al Patriarca supremo dei buddisti in Tailandia nel novembre scorso: “potremo credere in uno stile di buona ‘vicinanza’ e crescere in esso ‘capaci di generare e incrementare iniziative concrete sulla via della fraternità, specialmente con i più poveri, e riguardo alla nostra tanto maltrattata casa comune. In questo modo contribuiremo alla formazione di una cultura di compassione, di fraternità e di incontro, tanto qui come in altre parti del mondo” (cf. Visita al Patriarca Supremo dei buddisti, Bangkok, 21 novembre 2019).
“L’interdipendenza ci riporta al tema della compassione e della fraternità. In spirito di gratitudine per la vostra amicizia, vi chiediamo umilmente di accompagnare e sostenere i vostri amici cristiani nella promozione della gentilezza d’amore e della fraternità oggi nel mondo. Come noi, buddisti e cristiani, apprendiamo gli uni dagli altri come diventare ogni giorno più attenti e compassionevoli, così possiamo continuare a cercare modalità di collaborazione per far sì che la nostra relazionalità divenga fonte di benedizione per tutti gli esseri senzienti e per il pianeta, che è la nostra casa comune”.
“Crediamo che, per garantire la continuità della nostra solidarietà universale, è necessario un processo educativo per il nostro ‘viaggio’ condiviso. A tale scopo, il 15 ottobre 2020, si celebrerà un evento globale sul tema ‘Reinventare il Global Compact sull’educazione’. ‘Questo incontro ravviverà l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione’ (Papa Francesco, Messaggio per il lancio del Global Compact sull’educazione, 12 settembre 2019). Vi invitiamo a collaborare con tutti per promuovere quest’iniziativa, individualmente e all’interno delle vostre comunità, per coltivare un nuovo umanesimo. Siamo pure contenti di vedere che, in varie parti del mondo, buddisti e cristiani attingono a valori ben radicati e collaborano per sradicare le cause dei mali sociali”.