Corte Suprema destituisce il capo della polizia: trascurò i suoi doveri nelle stragi del 2019
Accolte dalla Corte Suprema dello Sri Lanka nove petizioni presentate dal card. Ranjith, il Centre for Policy Alternatives (CPA), l'Associazione dei giovani giornalisti dello Sri Lanka e i parenti delle vittime degli attacchi di Pasqua. L'ispettore Deshbandu Tennakoon è indagato anche per la repressione delle proteste contro l'allora presidente Rajapaksa nell'estate 2022. Attivisti dell'Aragalya: "Una vittoria, ma aspettimao il verdetto di colpevolezza".
Colombo (AsiaNews) - La Corte Suprema dello Sri Lanka ha ordinato al presidente Ranil Shriyan Wickremesinghe di prendere provvedimenti per nominare una persona idonea per il posto di Ispettore Generale di Polizia, emettendo un'ordinanza provvisoria, destituendo così dall’incarico Deshbandu Tennakoon. L’ordine è stato emesso valutando 9 petizioni sui diritti fondamentali presentate da parti diverse, tra cui l'arcivescovo di Colombo, card. Malcolm Ranjith. I firmatari sostengono che Tennakoon abbia trascurato i suoi doveri durante il suo mandato, quando si sono verificati gli attacchi di Pasqua 2019 - 273 le vittime - e quando nell'estate 2022, durante le proteste contro l'allora presidente Gotabaya Rajapaksa, la polizia lanciò un attacco pre-mediato al sito di protesta “GotaGoGama” al Galle Face Green, Colombo, dove diversi manifestanti vennero brutalmente aggrediti.
“Riteniamo che sia una decisione molto importante e appropriata quella presa dalla Corte - commenta padre Cyril Gamini, portavoce dell’arcidiocesi di Colombo -. Inoltre, è speranza dell'intero Paese che una persona che non sia soggetta alla politica e che possa lavorare per un'elezione democratica indipendente ed equa senza agire come vogliono i politici, ottenga questa posizione”. I firmatari delle petizioni - oltre a Ranjith anche il Centre for Policy Alternatives (CPA), l'Associazione dei giovani giornalisti dello Sri Lanka e i parenti delle vittime degli attacchi di Pasqua - hanno sottolineato che il posto di capo della polizia, responsabile dell'attuazione della legge nel Paese, dovrebbe essere affidato a un individuo che abbia qualità umane, al contrario di chi ha agito in modo contrario ai compiti assegnatigli e in violazione dei diritti umani fondamentali, dalla sue elezione nel novembre del 2023.
Un collegio di tre giudici della Corte Suprema, composto da Yasanta Kodagoda, Achala Vengappuli e Mahinda Samayawardena, ha annunciato il provvedimento. Il presidente del Collegio, giudice Yasanta Kodagoda, ha dichiarato che i firmatari sono riusciti a presentare una solida tesi davanti alla Corte. Di conseguenza, questa ha deciso di tenere un'udienza contro il Procuratore generale, il Presidente della Camera Mahinda Yapa Abeywardena e Deshabandu Tennakoon per conto del Presidente. Se ci sono obiezioni relative alle petizioni, il tribunale ha ordinato di presentarle entro sei settimane, annunciando una convocazione per l’11 novembre prossimo. Un collegio di tre membri aveva già esaminato in diverse occasioni le nove petizioni presentate da diversi partiti, tra cui l'arcivescovo di Colombo, la professoressa Savitri Gunasekara, l'ex deputato Hirunika Premachandra e molti altri.
Il procuratore Saliya Peiris ha sottolineato che è sorprendente che lo stesso Dipartimento del Procuratore Generale abbia chiesto di mantenere come Ispettore Generale di Polizia Deshbandu Tennakon e allo stesso tempo lo abbia nominato come sospetto nel caso penale relativo all'attacco alla protesta di Galle Face Green. Diversi attivisti dell'Aragalya hanno condiviso con AsiaNews il loro punto di vista sul verdetto e hanno detto che “questa è una vittoria in questo momento, ma vogliamo vederla come una vittoria della democrazia attraverso un giusto verdetto (colpevolezza, ndr)”.
Il presidente dell'Associazione dei Giovani Giornalisti, Tharidu Jayawardena, parlando con i media presso la sede della Corte, ha commentato: “Abbiamo visto quanto la polizia sia stata politicizzata in passato, qual è stato il suo comportamento quando il Galle Face Green è stato attaccato, quanto favore ha dato al governo precedente, e poi quando Ranil Wickramasingha è salito al potere, come ha fatto Deshabandu a lavorare come voleva?”. L'Associazione ha presentato una serie di denunce contro alcuni agenti di polizia, che però non hanno reagito in modo adeguato. "Abbiamo quindi pensato che, per costruire un Paese rispettoso della legge, non sarebbe normale che una persona come Deshbandu ricopra il ruolo di Ispettore generale di polizia. Pertanto, abbiamo contestato le sue qualifiche e la sua nomina. Oggi l'Alta Corte ha stabilito che la sua nomina non è regolare. Stiamo aspettando che questo caso si concluda in futuro”, ha detto Tharindu.
P. Cyril Gamini Fernando ha dichiarato ad AsiaNews che c'è un'istanza contro di lui nella Commissione d'inchiesta presidenziale relativa all'attacco di Pasqua. “Tale indagine dovrebbe essere condotta sospendendo il suo ufficio. Ma non è stata fatta alcuna ispezione adeguata. E l'ispezione è stata condotta da funzionari di grado inferiore al suo. Pertanto non è una modalità che possiamo accettare”.
“Nelle recenti sentenze, abbiamo visto che è stato coinvolto nelle torture più gravi dei prigionieri e ha dovuto pagare un risarcimento. Se una persona del genere occupa la posizione di Ispettore generale di polizia, non possiamo aspettarci giustizia ed equità. Una persona con un simile passato non può essere accettata come Ispettore generale di un Paese”, ha aggiunto padre Gamini Fernando.
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