Corea, allarme demografico: nel 2060 non ci saranno più giovani
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – La Corea del Sud è destinata a diventare la seconda nazione più vecchia al mondo entro il 2060. È quanto emerge da un’analisi pubblicata ieri (8 luglio) dalla Statistics Korea, nella quale si evidenzia che le persone sopra i 64 anni rappresenteranno entro quella data il 40,1%, rispetto al 13,1% attuale. Solo il Qatar, con il 41,6%, avrà più over 64.
Il bassissimo tasso di natalità che affligge il Paese da anni e l’aspettativa di vita sempre più in rialzo sono i fattori principali di questa proiezione. Tra il 2010 e il 2014, ogni donna in età riproduttiva (15-49 anni) ha generato in media 1,23 figli. Nel periodo 1970-1974, la media era 4,21. Negli ultimi quattro anni il tasso di natalità coreano è stato più basso sia della media europea (1,58) che di quella nordamericana (1,94).
A questo si aggiunge il fatto che i sudcoreani – la cui aspettativa di vita media è cresciuta da 62,7 anni negli anni ’70 a 81,3 – vivono più a lungo sia degli europei (76,1) che dei nordamericani (79,1).
Il problema più grave che il Paese dovrà affrontare nei prossimi decenni sarà il calo repentino della popolazione “economicamente attiva” (tra i 15 e i 64 anni), categoria che ha raggiunto il suo massimo nel 2012 rappresentando il 73% del totale. Le proiezioni dicono che le persone lavoranti nel 2060 saranno solo il 49,7%, il che significa che ognuno di essi si troverà a dover sostenere con la sua attività una media di 1,01 persone anziane o minori di 15 anni (contro lo 0,37 attuale).
In contrasto col trend mondiale, che vedrà la popolazione aumentare da 7,32 a 9,96 miliardi nei prossimi 45 anni, la Corea del Sud scenderà dai 51 ai 44 milioni di abitanti, passando dal 27mo al 49mo posto nella classifica dei Paesi più popolosi al mondo.
16/11/2022 12:14