Cooperazione e dialogo interreligioso nella cena di Natale a Ho Chi Minh City
di J.B. An Dang
Alla cena vegetariana promossa dall’arcidiocesi hanno partecipato cattolici, protestanti, musulmani e buddisti. Il cardinale ha sottolineato l’importanza del rispetto degli avi: fonte di incomprensione in passato, essa è un segno di “nobiltà culturale delle società orientali”. I problemi irrisolti con le autorità governative.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – A pochi giorni dal Natale, l’arcidiocesi di Ho Chi Minh City ha organizzato una cena – vegetariana, per soddisfare le esigenze di tutti i partecipanti – per promuovere la cooperazione e il dialogo interreligioso. L’evento, promosso dal card Jb Pham Minh Man e dall’ausiliare mons. Peter Nguyen Van Kham, ha visto la partecipazione di leader protestanti, buddisti, musulmani, caodaisti, insieme a sacerdoti e religiosi del Comitato arcidiocesano per le relazioni fra le diverse fedi.
Sottolineando il diritto di ciascuno a vivere liberamente la propria fede, rispettando il credo altrui, il cardinale ha voluto introdurre il tema: “onora il padre e la madre”. Fonte di incomprensione nei secoli passati fra i missionari – che consideravano “idolatria” la pratica dell’offerta agli antenati – e la popolazione locale, il porporato ha spiegato che essa “non è solo un principio sacro a tutte le religioni”, ma è anche “fonte di nobiltà culturale delle società orientali”.
Il card Jb Pham Minh Man ha chiesto pubblicamente scusa a nome della Chiesa vietnamita per i sospetti e le incomprensioni del passato e ha auspicato l’inizio di una nuova era di “conoscenza e comprensione reciproca”.
Il dialogo interreligioso è una sfida aperta per i cattolici del Paese. Restano ancora oggi da superare decenni di incomprensioni, alimentati dalle politiche del governo comunista e dalle campagne di stampa dei giornali filo-governativi. Le autorità, oltretutto, non sembrano apprezzare iniziative che promuovono il dialogo e la collaborazione, perché sono viste come una “minaccia alla sicurezza nazionale”.
Da ultimo, vi è il nodo legato alle varie associazioni religiose formate o controllate dal governo. Alla cena erano presenti solo delegati della Chiesa buddista del Vietnam (Vbc), ufficiale e riconosciuta dal governo. Una decisione che potrebbe generare risentimento fra i fedeli della Chiesa buddista unita del Vietnam (Ubvc), non riconosciuta dal governo ma che rivendica l’adesione di circa l’80% dei buddisti dei Paese.
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