Continua la protesta dei "girasoli" contro l'accordo commerciale con la Cina. Ma Ying-jeou cerca il dialogo
Taipei (AsiaNews) - La protesta studentesca del movimento dei girasoli (Sunflower Student Movement - 太陽花學運) continua più vigorosa che mai. Dopo lo sgombero degli studenti dal palazzo del governo la notte tra la domenica 23 marzo e lunedì 24 marzo, ci sono state numerose critiche per il trattamento riservato dai poliziotti nei confronti dei dimostranti.
Due giorni fa l'Associazione dei Giornalisti di Taiwan (ATJ - Association of Taiwan Journalists - 台灣新聞記者協會) ha condannato la polizia per l'uso della forza contro i professionisti dei media. In una conferenza stampa, il portavoce dell'associazione ha affermato che durante l'occupazione del palazzo del governo "ci sono stati più di 10 casi di attacco da parte della polizia ai nostri colleghi giornalisti, condanniamo l'uso della violenza contro i mezzi di comunicazione e la violazione della libertà di stampa". E ha aggiunto: "Il premier Jiang Yi-huah (江宜樺) ha detto di aver raccomandato al direttore generale della polizia Wang Cho-chiun (王卓鈞) di mettere al sicuro i reporter prima dello sgombero finale, ma l'associazione dei giornalisti crede che questa sia stata una mossa per impedire ai giornali e alle televisioni di riportare la verità".
In ogni caso, la verità viene a galla, semplicemente guardando le immagini diffuse dalle tv. Va detto che in generale i poliziotti si sono comportati in modo corretto. Non così alcuni elementi fra di loro. Nelle immagini si vedono ad esempio, nella zona posteriore dell'edificio, due poliziotti col casco bianco che sembrano aver perso il controllo di se stessi e si mettono a picchiare come forsennati chiunque non si allontani dalla zona. Un'altra immagine riguarda un poliziotto col casco nero che colpisce in faccia uno studente steso a terra. Altri poliziotti hanno fatto perdere i sensi a un medico che è rimasto a terra svenuto per parecchi secondi prima di essere soccorso da altri poliziotti. I canali televisivi non hanno risparmiato immagini di alcuni studenti insanguinati, colpiti al volto o alla testa. Le famiglie e le associazioni studentesche hanno annunciato azione penale contro tali individui della polizia, facilmente identificabili dalle immagini in primo piano.
Sul comportamento della polizia verso i giornalisti, si giustifica, Il capo delle forze dell'ordine afferma che "alle 4.15 am, ossia poco prima di usare i cannoni ad acqua, abbiamo allontanato tutti i giornalisti per non danneggiare telecamere e macchine fotografiche e permettere di riprendere il tutto da una postazione migliore e sicura".
Il comportamento di una parte della polizia ha fatto crescere la simpatia dell'opinione pubblica nei confronti degli studenti, che ora godono di maggiore vicinanza e sostegno da parte della popolazione.
All'inizio della settimana l'associazione degli studenti della National Taiwan University (台大) hanno indetto uno sciopero generale perché non ci siano sanzioni per gli studenti che in questi giorni non partecipano alle lezioni. I dipartimenti di sociologia della Tsing Hua University (清華大學) e della National Taipei University (臺北大學) hanno addirittura cancellato le lezioni per protesta.
Tornando all'aspetto legislativo e ai contenuti del patto commerciale, oggetto della contesa, ciò che molti rimproverano al governo è di volere far passare l'accordo commercial a tutti i costi.
Venticinque professori del dipartimento di matematica della National Taiwan University hanno scritto al presidente, sostenendo gli studenti. Nella lettera i professori dicono: "Non siamo contro per principio alla firma dell'accordo commerciale, dal momento che viviamo in un mondo globalizzato. Ma tale firma e il previo processo di revisione dell'accordo devono essere compiuti nella massima trasparenza e con l'adempimento di tutti i dettagli legali. Questa è la ragione per cui offriamo il nostro sostegno al movimento degli studenti, che ha come obiettivo quello di respingere ogni accordo firmato in una "scatola nera" (黑箱) ossia senza piena trasparenza". Il messaggio del gruppo di professori probabilmente riassume nel modo migliore quello che è il pensiero della maggioranza dei taiwanesi.
A seguito di tutti i richiami da mondo politico, media, professionisti, mondo accademico, alla fine nella giornata del 25 marzo Ma Ying-jeou (馬英九) ha annunciato di voler parlare con gli studenti. Il presidente ha invitato i rappresentanti degli studenti ad un dialogo nel suo ufficio, "senza alcuna condizione preliminare" per poter discutere i problemi e le obiezioni relative all'accordo commerciale.
Di primo acchito, il leader degli studenti Lin Fei-fan ha accettato l'invito. In un secondo momento, in una conferenza stampa insieme all'altro leader Chen Wei-ting (陳為廷), ha però detto che gli studenti vogliono anche discutere il fatto che Taiwan necessita di una nuova "legislazione di supervisione" (Cross-strait agreement supervision - 兩岸協議監督) per controllare gli accordi tra le due sponde dello stretto e solo in seguito discutere i termini del patto commerciale (Cross-Strait Service Trade Agreement - 两岸服务贸易协议) .
Le richieste degli studenti perciò sono: i parlamentari devono spingere per il passaggio di questa legge di supervisione; in secondo luogo la legge deve essere approvata prima della firma di ogni accordo commerciale; in terzo luogo il comitato di procedura del parlamento non deve boicottare i propositi della legge.
Dopo tutto questo, il 26 marzo, Lin Fei-fan ha rifiutato temporaneamente l'invito al dialogo da parte del presidente perché gli studenti ormai non si fidano di lui e delle sue promesse.
Nella conferenza stampa di ieri Lin Fei-fan ha infine detto che l'occupazione del parlamento andrà avanti in maniera indeterminata, fino a quando gli obiettivi non saranno raggiunti.