20/02/2025, 10.09
SRI LANKA
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Colombo: discarica di Madampitiya ‘seria minaccia’ per l'ambiente e la salute

di Arundathie Abeysinghe

L’accumulo di rifiuti ha raggiunto anche i 15 metri di altezza ed è situato nelle vicinanze di case, scuole, ristoranti e negozi. Si tratta dell’unico sito di stoccaggio per rifiuti non degradabili della capitale. I timori di un incidente analogo alla frana di Meethotamulla Nel 2017, con i suoi 32 morti. 

 

Colombo (AsiaNews) - Un’emergenza ambientale agita esperti ed ecologisti in Sri Lanka: la controversia verte attorno al sito della discarica di Madampitiya, gestito dal Consiglio comunale di Colombo (Cmc), il quale rappresenta una “seria minaccia” per tutta l’area circostanze a causa dell’accumulo di rifiuti che ha raggiunto anche i 15 metri di altezza. Situato nelle immediate vicinanze di case, scuole, ristoranti e negozi, il sito si sta gonfiando fino ad assumere proporzioni pericolose con rifiuti che vengono scaricati ogni giorno.

La particolarità è che si tratta dell’unico sito di stoccaggio di rifiuti non degradabili dell’area della capitale, dopo la chiusura delle discariche di Meethotamulla e Bloemendhal. I funzionari del Cmc ritengono che l’Autorità per lo sviluppo urbano (Uda) debba adottare misure per trovare nuovi spazi, altrimenti il volume di rifiuti a Madampitiya continuerà ad aumentare sino a diventare una grave minaccia per l’uomo e l’ambiente.

In molti ricordano la frana avvenuta nel 2017 nella discarica di Meethotamulla e il bilancio in termini di vite umane: 32 morti, otto dispersi e 1765 persone colpite a vario titolo. Fino a poco tempo fa, i cittadini dello Sri Lanka avevano una consapevolezza limitata dello smaltimento dei rifiuti nei loro quartieri e del mantenimento di ambiente pulito, concentrando la loro attenzione solo sulle case e l’area antistante. I più erano ignari dei pericoli legati all’inquinamento e a come possa influire sulla salute del Paese e la vita delle persone. Un atteggiamento che si riflette nelle politiche di generale disinteresse mostrato da autorità centrali e locali, compresi i consigli comunali.

Shahina Mysan, ingegnere gestionale esperto nella gestione di rifiuti solidi al Cmc, riferisce che “la discarica di Madampitiya si estende per due o tre acri, con rifiuti ammassati fino a circa 15 metri di altezza. In base alla nostra valutazione, rappresenta una potenziale minaccia per i residenti dell’area circostante, soprattutto durante la stagione delle piogge”. Da qui l’appello a cercare, e trovare in tempi brevi, un altro luogo per i rifiuti: “Sono questioni urgenti - avverte - che dobbiamo affrontare per evitare disastri come quello di Meethotamulla. Ho sollevato questo problema in ogni riunione a cui ho partecipato, ma non sono sicuro che le autorità abbiano compreso la gravità del problema”.

Alti funzionari del ministero dello Sviluppo urbano, delle costruzioni e delle abitazioni, ammettono di conoscere la questione “sollevata da Cmc in merito alla gestione dei rifiuti”, anche se finora mancano risposte concrete. Il governo intende avviare le operazioni nella discarica di Aruwakkalu, a Puttalam (provincia nord-occidentale), entro la fine dell’anno, concentrandosi in particolare sui rifiuti non degradabili come soluzione all’eccessivo sversamento nel sito di Madampitiya. L’inizio dei test è previsto per la fine di marzo o la prima settimana di aprile.

Arjun Pathmarajah, 58 anni, SitthyMohammed, 57 anni, e Nirmalan Ravichandrarajah, 53 anni, residenti nell’area di Madampitya, denunciano ad AsiaNews la gravità del problema: “Cmc smaltisce circa 800 tonnellate al giorno. Generalmente i rifiuti solidi vengono scaricati a cielo aperto e bruciati, con conseguenti problemi di salute per gli abitanti delle aree residenziali circostanti”. “Poiché la Cmc - proseguono - raccoglie oggetti indesiderati sotto forma di rifiuti domestici, industriali, ospedalieri e commerciali senza un adeguato sistema di smaltimento, ciò rappresenta una minaccia per l’ambiente e la salute pubblica” con conseguenti epidemie di dengue, malaria o altre malattie respiratorie come l’asma.

“Attualmente, circa il 50% dei bambini e degli anziani del nostro quartiere - affermano - soffre di queste malattie. Allo stesso tempo, la puzza che proviene dal sito, soprattutto nei giorni di pioggia, è insopportabile. Abbiamo presentato reclami alle autorità negli ultimi anni, ma non è stata intrapresa alcuna azione per risolvere il problema”. “Durante le campagne elettorali, i politici visitano le nostre case e promettono di attuare misure per affrontare questo problema. Sebbene questa pratica sia stata adottata negli ultimi anni, una volta entrati in parlamento e al potere, si dimenticano completamente del problema. La nostra salute e l’ambiente - concludono - si deteriorano ogni giorno senza un’azione adeguata” in un’area in cui “vivono circa 11mila famiglie”.

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