Colombo in lutto per il pontefice che le è stato vicino nell'ora più buia
Da giorni cattolici e non rendono omaggio alla figura di papa Francesco. Indetto il “lutto nazionale” in concomitanza con le esequie. Il card. Ranjith ricorda il sostegno alle vittime della strage di Pasqua. Per il presidente Dissanayake è stato un esempio di “compassione, giustizia e armonia interreligiosa” per tutto il popolo.
Colombo (AsiaNews) - In Sri Lanka da giorni si parla della scomparsa di papa Francesco, un evento che ha colpito non solo i cattolici ma tutti i cittadini del Paese che vedevano nel pontefice un esempio di umiltà, un difensore della pace e della dignità umana, un esempio di moralità in una fase turbolenta. Domani 26 aprile, in concomitanza con le esequie, il governo ha indetto una “giornata di lutto nazionale”; oggi restano chiuse tutte le scuole cattoliche come disposto dal dipartimento dell’Istruzione dell’arcidiocesi di Colombo, con bandiere del Vaticano a mezz’asta e funzioni religiose in tutte le chiese per onorarne la memoria. Previste, sempre per domani, messe in tutte le diocesi dell’isola mentre la celebrazione solenne è prevista nella cattedrale di Santa Lucia, a Colombo, alle 6 del pomeriggio.
Prima di partire alla volta di Roma per partecipare ai funerali e prendere parte al conclave per scegliere il successore, il card. Malcolm Ranjith ha diffuso un videomessaggio in cui ha ricordato il viaggio del 2015 del papa argentino nelle Filippine, che lo vide visitare anche lo Sri Lanka. Il porporato ha proseguito sottolineando la “preoccupazione” per gli attentati della domenica di Pasqua del 2019 e la vicinanza alla comunità cattolica locale, informandosi di continuo della situazione e fornendo “molto aiuto. Ci ha anche dato l’opportunità di fargli incontrare di persona - ha concluso l’arcivescovo di Colombo - 41 vittime degli attacchi”.
Fra quanti hanno manifestato pubblicamente il cordoglio vi è il presidente dello Sri Lanka Anura Kumara Dissanayake. Nel suo messaggio egli ha espresso la sua gratitudine e le sue condoglianze, aggiungendo che “gli srilankesi lo ricorderanno come un amico del popolo e un faro di chiarezza morale in tempi turbolenti”. “L’impegno incrollabile - prosegue la nota - di papa Francesco verso i poveri, il suo instancabile appello all’unità globale e la sua guida spirituale hanno toccato milioni di persone di tutte le fedi. In Sri Lanka, il suo ricordo è conservato con particolare affetto”. “Possa la sua eredità di compassione, giustizia e armonia interreligiosa - ha concluso il presidente - continuare a ispirare le generazioni a venire”.
In questi giorni AsiaNews ha incontrato e raccolto alcune testimonianze di leader e personalità cattoliche e non, che vogliono ricordare l’esempio e il lascito del pontefice oltre a ringraziarlo per la testimonianza di fede profonda. P. Hari Haran, direttore della catechesi e responsabile giovanile della diocesi di Ratnapura, racconta che “da teologo e persona che ha studiato da vicino i suoi importanti scritti durante il pontificato, sento che è una grande perdita per tutta l’umanità. Lo ricorderò a lungo - prosegue - come un papa della speranza al fianco degli ultimi: poveri, emarginati e migranti. In un mondo in cui domina l’indifferenza, ha parlato di misericordia. Quando hanno iniziato a odiare i fratelli musulmani per l’Isis, lui è stato al loro fianco e ha iniziato a costruire ponti. Ha lavorato duramente - conclude - per realizzare gli insegnamenti del Concilio Vaticano II”.
Suor Deepa Fernando, religiosa e attivista per i diritti a Colombo, definisce papa Francesco come “uno degli esseri umani più straordinari che abbia incontrato nella mia vita. Ammiro profondamente il suo profondo impegno per la giustizia e la riconciliazione. Il suo amore per i poveri è un potente riflesso della missione di Gesù. La sua preoccupazione - sottolinea - per coloro che soffrono in regioni soggette a conflitti come Gaza, il Medio oriente e altre parti del mondo, evidenzia la sua visione compassionevole e inclusiva. Mi ha particolarmente commosso - ricorda - quando ha dichiarato di preferire una ‘Chiesa incidentata’ a una ‘Chiesa malata’: un forte richiamo alla missione della Chiesa di essere presente tra gli emarginati, anche a costo del proprio benessere”.
La morte del papa ha lasciato un segno profondo anche nei fedeli di altre religioni, fra i quali il venerabile Madampagama Assaji Mahanayaka Thero, co-Presidente, e il rev. P. Anura Perera, segretario, dell’organizzazione Dharmashakthi Sri Lanka. “Si è battuto per la giustizia e l’equità per tutte le nazioni e le religioni, e soprattutto per la pace nel mondo nei Paesi dilaniati dalla guerra. È stato un grande uomo - affermano - che ha lavorato duramente per risolvere i conflitti causati dalle lotte di potere tra Paesi e ha confortato i poveri del mondo quando avevano bisogno di qualcuno che si prendesse cura di loro”.
Abdul Rahman, sceicco e attivista nella regione di Negombo, afferma: “A nome della comunità musulmana, porgiamo le nostre più sentite condoglianze per la scomparsa di Sua Santità papa Francesco. Il suo impegno per il dialogo interreligioso, la compassione e la giustizia sociale ha ispirato molti in tutto il mondo. Ha sostenuto i valori della comprensione, della pace e dell’amore, promuovendo l’unità tra fedi diverse. In questo momento di dolore, onoriamo - conclude il leader islamico - la sua eredità di promozione dell’armonia e della gentilezza”. Infine, il Movimento cristiano delle donne (MoCWV) ha rilasciato una breve dichiarazione sulla morte del papa, in cui ricorda la “Laudato Sì” sulla casa comune e la sua opera a favore del creato, esseri umani e animali, oltre al richiamo alla cura dell’ambiente.
19/04/2024 11:15
21/01/2019 12:34