05/09/2020, 08.00
ASIA
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Clima e demografia alimentano la guerra dell’acqua in Asia

Dallo Yemen all’India, un quarto degli abitanti della terra privati di risorse idriche. Fra le cause, una popolazione in continua crescita e precipitazioni sempre più irregolari. Almeno 17 nazioni vivono una situazione di “elevato” stress per la mancanza di acqua. Entro il 2040 un bambino su quatto al mondo vivrà in aree di forte criticità. 

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - Dallo Yemen all’India, passando per l’America centrale o il Sahel africano, un quarto degli abitanti della terra soffrono una cronica e grave mancanza di acqua, che finisce per alimentare conflitti, rivolte e migrazioni. A fronte di una popolazione globale in continua crescita e a precipitazioni sempre più irregolari dovute ai cambiamenti climatici, causa al contempo di prolungati e durissimi periodi di siccità, lo scontro per l’approvvigionamento di risorse idriche appare in continua crescita. E le conseguenze, avvertono gli esperti, rischiano di essere serie. 

“In mancanza di acqua, le persone iniziano a muoversi” avverte l’esperta olandese Kitty van der Heijden, secondo cui la contesa per risorse sempre più scarse porta allo scontro per l’accaparramento e, di conseguenza, diventa fonte per nuove guerre. Secondo il World Resources Institute (Wri), ente con base negli Stati Uniti, almeno 17 nazioni devono fronteggiare una situazione di stress “estremamente elevata”; tradotto in termini di popolazione sono oltre due miliardi di persone. 

Secondo le stime dei ricercatori, entro il 2040 almeno un bambino su quattro vivrà in aree di forte criticità. E per quanto concerne la disponibilità di acqua “a un certo punto andremo a sbattere contro il muro, e questo muro sarà diverso a seconda dei posti”. 

Negli ultimi anni gli studiosi hanno evidenziato la situazione di criticità registrata nella città indiana di Chennai, e in quella sudafricana di Cape Town. Inoltre, da millenni si registrano controversie per l’acqua che portano a instabilità politica e conflitti fra popolazioni. I timori di guerre “crescono per la crescente scarsità di acqua” come conferma Peter Gleick, co-fondatore del Pacific Institute in California. A questo si aggiungono gli attacchi alle infrastrutture e alla rete idrica, come è avvenuto in questi anni nello Yemen, dove milioni sono rimasti senza acqua potabile o per i raccolti. Stessa situazione si è registrata in Somalia, Iraq e Siria, anch’esse teatro di guerre e violenze. 

Per contrastare il crescente fabbisogno idrico e la mancanza cronica di acqua, una delle possibili soluzioni è quella di razionalizzarne l’uso in agricoltura, ottimizzando le risorse disponibili. Secondo gli esperti, il settore agricolo è infatti quello che assorbe oltre i due terzi di tutta l’acqua usata ogni anno dalla popolazione mondiale. In alcune aree a maggiore siccità, i contadini stanno ripiegando su un metodo di irrigazione alternativo, e più efficiente, e su mezzi per il controllo da remoto del livello di umidità in un determinato momento e in un certo luogo.

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