Cina, torna l'incubo inquinamento: intere province "chiuse per smog"
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Il governo cinese ha cancellato anche oggi decine di voli da e per le province nord-orientali, del tutto avvolte da una coltre di smog che in alcune aree del Paese ha ridotto la visibilità a meno di dieci metri. Nell'area che circonda Pechino - così come nello Shanxi, Liaoning ed Heilongjiang - le condizioni ambientali hanno costretto le autorità a emanare ordinanze per chiudere le scuole, limitare il traffico urbano e chiedere alla popolazione di "rimanere in casa il più possibile".
La causa principale della coltre di smog è data dal PM 2,5 (particolato - polveri - disperse nell'aria di 2,5 microgrammi al metro cubo) causata dalla produzione industriale e intensificata dall'arrivo dell'inverno. Il freddo ha causato l'accensione di milioni di caloriferi, che a loro volta hanno moltiplicato il carbone bruciato nelle centrali energetiche.
Ieri i livelli medi di PM 2,5 erano a quota 1.000 microgrammi per metro cubo: oggi toccano gli 822 microgrammi, ancora una percentuale 30 volte più elevata rispetto alla media considerata sicura dall'Organizzazione mondiale della sanità. Per l'organismo internazionale i livelli non dovrebbero superare i 25 microgrammi per metro cubo.
La situazione ha scatenato un dibattito su Sina Weibo, il popolarissimo sito di micro-blogging cinese. Un utente racconta di una classe in cui tutti gli alunni erano in ritardo "perché non riuscivano a trovare l'edificio scolastico", mentre un altro parla di Harbin - una delle metropoli più colpite dallo smog - come di una "città morta".
Uno studente di Changchun, nel Jilin, aggiunge: "Oggi mi ha chiamato mia madre e mi ha chiesto come fosse l'aria nella città. Poi mi ha domandato se stessi tossendo. Le ho detto di non preoccuparsi, che mi sento bene e che sono quasi sicuro di vivere fino al mio diploma".
05/02/2015