Cattolici e ambientalisti in Bangladesh: la “Laudato sì” deve ispirare anche il governo
Dhaka (AsiaNews) - L’enciclica “Laudato sì” di papa Francesco mostra la retta via per proteggere il mondo in cui viviamo. Parla dei problemi collegati allo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali da parte di un “atteggiamento scientifico sfrenato e totalizzante” che impone una “conversione ecologica mondiale”. Per questo le autorità del Bangladesh e del mondo intero devono unirsi per ridurre la crisi ecologica e rimettere al centro la protezione del creato che Dio ci ha affidato. È questo il senso delle riflessioni che alcuni esponenti cattolici e ambientalisti hanno voluto condividere con AsiaNews.
La questione ambientale è diventata una delle maggiori preoccupazioni in Bangladesh a causa del suo impatto sulla salute pubblica e lo sviluppo. Le sfide più grandi sono l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, quello acustico e dei rifiuti solidi, la contaminazione del suolo. La capitale Dhaka è tra le città più inquinate al mondo. I danni ambientali sono causati dalla crescita della popolazione, l’urbanizzazione, l’industrializzazione e il rapido aumento dei trasporti, del traffico, del carente sistema di smaltimento e dell’inefficiente gestione dei rifiuti.
Il governo ha attuato alcune misure per migliorare il controllo dell’inquinamento ma tutti gli sforzi sono ancora inadeguati, come conferma ad AsiaNews l’ambientalista G. M. Jahangir Alam. “Le tecnologie ambientali e i metodi come il Sistema di informazione geografica - dice - hanno deboli effetti sui giudizi riguardo l’impatto ambientale. Perciò occorre usare metodi di educazione formale e informale attraverso i media locali, seminari, manifestazioni, workshop, incontri e gare tra studenti per rendere le persone consapevoli del processo di degradazione dell’ambiente”. “Il governo poi dovrebbe attuare le misure appropriate per monitorare il limite delle emissioni e gli incentivi di mercato (Market Based Incentives, Mbi) in modo da ridurre l’inquinamento. Dovrebbe dare alle industrie supporto tecnico e finanziario per introdurre metodi di alleggerimento, promuovere le tecnologie verdi, usare quelle che inquinano meno e riciclare i rifiuti”. Infine, “dovrebbero essere applicate le regole di conservazione ambientale del 1997, quelle sul traffico e altre importanti per l’ambiente in modo da punire la violazione dei limiti di emissione”.
Il dr. Edward Pallab Rozario, medico cattolico e coordinatore sanitario di Caritas Bangladesh, afferma che la Chiesa cattolica è in primo campo nella promozione della salvaguardia del creato, in particolare contro l’uccisione degli embrioni e l’aborto. Il medico riferisce: “Noi proviamo a far capire alle persone che uccidere una vita nell’utero della madre è peccato. Noi ci opponiamo in modo assoluto a chiunque voglia abortire, suggeriamo di cambiare la decisione che ha preso. In ogni diocesi vengono organizzati seminari per medici e infermieri cattolici ai quali vengono insegnati i valori della religione cattolica”. Secondo il medico - che riporta la presenza di oltre 100 medici e studenti cattolici nel Paese - “se vogliamo salvare l’ambiente che Dio ci ha donato, dobbiamo sviluppare un’ecologia sostenibile. Non possiamo proteggere la nostra terra con le uccisioni e le persecuzioni”.
Infine, anche il gruppo BDcyclist, la maggiore associazione per gli amanti delle due ruote del Paese, si schiera a favore di un rafforzamento del concetto di ecologia sostenibile attraverso l’uso delle biciclette. Ridwan Quaium, l’organizzatore, sostiene che il governo deve formulare una politica a livello nazionale per il ciclismo. Egli riferisce: “Gli abituali spostamenti a Dhaka possono essere effettuati con facilità pedalando. Ma dato che non esistono piste ciclabili sicure le persone utilizzano il trasporto motorizzato, che provoca la congestione del traffico. Il governo dovrebbe fornire piste ciclabili e aree per il parcheggio delle biciclette. Nel lungo periodo questo può aiutare a ridurre gli ingorghi e rendere la città più vivibile”.
07/07/2015