Card Tagle: dalla “Gaudium et Spes” la via per la missione fra poveri e sofferenti
Washington (AsiaNews) - Celebrando i 50 anni dalla promulgazione della Costituzione pastorale "Gaudium et Spes", l'arcivescovo di Manila Luis Antonio Tagle invita i fedeli a diffondere il Vangelo diventando "agenti di riconciliazione" e mostrandosi "solidali con poveri e sofferenti". Rivolgendosi ai partecipanti all'incontro che si è tenuto nei giorni scorsi alla Catholic University of America a Washington, negli Stati Uniti, il porporato ha esortato i presenti a "entrare in contatto con persone di ogni ceto sociale", come segno di "rispetto" per la "loro dignità". Così facendo possiamo diventare, ha aggiunto, "agenti di riconciliazione".
Sottolineando il valore supremo della persona umana, l'arcivescovo di Manila ha ricordato ai presenti che l'evangelizzazione può essere realizzata impegnandosi in modo diretto e personale con la gente. Non vi devono essere distinzioni, ha spiegato, fra famiglie, ma vanno abbracciate anche quelle in cui "i coniugi praticano religioni diverse", e ancora "nel vicinato, sui luoghi di lavoro, nella politica" e all'interno di comunità religiose "cristiane e non".
Il card Tagle ha quindi spiegato che attraverso la "Gaudium et Spes" "il concilio manifesta lo stupore della Chiesa di fronte al valore e alla dignità di ogni essere umano". Per il porporato essa è equiparabile "ad un'ode che la Chiesa fa alla bellezza, al valore della persona umana". Il Concilio Vaticano II "presenta questo insegnamento con il solo scopo di evangelizzare", in tutto questo si concretizza la missione.
Spiegando la Costituzione pastorale promulgata nel dicembre 1965, il porporato precisa che essa non vuole dar vita a una forma di governo parallela, a una economia parallela, ma presenta "un contributo all'umanità, mentre è alla ricerca di una vita migliore, un mondo migliore".
Da ultimo, l'arcivescovo di Manila dedica una riflessione ai rapidi cambiamenti che caratterizzano la società moderna. In questo senso la "Gaudium et Spes" delinea la relazione fra la Chiesa cattolica e la modernità, all'interno di società "in continuo e rapido mutamento".