Beirut, emergenza povertà: buoni pasto per 55mila famiglie indigenti
La situazione del Libano sempre più simile a quella del Sudan. Dal governo un progetto di coupon alimentari con il sostegno di nazioni europee e Onu. Aumentano le persone al di sotto della soglia di povertà e di estrema povertà. Allo studio anche un piano di finanziamenti per contrastare l’abbandono scolastico. La campagna "In aiuto a Beirut devastata".
Beirut (AsiaNews) - Il Libano rischia di vivere una situazione di povertà “simile a quella del Sudan” e, in un contesto crescente di cittadini bisognosi, il ministero degli Affari sociali e del turismo ha promosso una campagna finalizzata alla distribuzione di coupon alimentari. Come spiega il titolare del dicastero, Ramzi Moucharrafiyé, saranno almeno 55mila le famiglie che beneficeranno del provvedimento, fra le più indigenti di tutto il Paese. L’iniziativa è sostenuta da finanziamenti provenienti da alcune nazioni europee e dall’Onu.
I buoni pasto sono attivi dal 2011, ma nell’ultimo periodo il loro utilizzo è stato esteso per fronteggiare i bisogni crescenti, a fronte di una situazione del Paese sempre più critica. Il Covid-19 ha dato il colpo di grazia, spingendo il 55% della popolazione sotto la soglia di povertà in un contesto di emergenza continua che ha innescato, fra gli altri, anche un aumento dei suicidi.
I sussidi promossi restano pur sempre insufficienti a fronte di bisogno crescenti e con 250mila famiglie che vivono oggi in condizioni di estrema povertà, come sottolinea a L’Orient-Le Jour (LOJ) Assem Abi Ali, direttore del programma Lebanon Crisis Response Plan (Lcrp). Incaricato della distribuzione dei coupon alimentari presso il governo, egli sottolinea il gravissimo stato di crisi: “Secondo la Banca mondiale - spiega - nel marzo 2020 il 45% della popolazione libanese viveva sotto la soglia della povertà, di cui il 22% in condizioni di estrema povertà”. In questi mesi la situazione è peggiorata tanto che “il 60% della popolazione si trova ormai in condizioni di povertà, di cui il 25% in povertà estrema disponendo di meno di un dollaro al giorno”. “Abbiamo calcolato - afferma - che sono almeno 250mila le famiglie in estrema povertà”.
Per beneficiare dei sussidi le famiglie dovranno effettuare una domanda presso il ministero e ottenere il via libera dopo un colloquio con i servizi sociali. Da un primo nucleo di 10mila famiglie, si è passati a 15mila ma l’obiettivo, spiega Assem Abi Ali, è di arrivare ad aiutare fino a 55mila famiglie bisognose. La maggior parte dei beneficiari si trova nel nord del Paese e nella Békaa. “Il sostegno ottenuto - aggiunge - ci permetterà di venire in aiuto di 55mila nuclei entro febbraio 2022. Ma le necessità saranno sempre maggiori con il passare del tempo”.
Da mesi, rivela il capo del programma Lcrp, sono in corso discussioni con la Banca mondiale per ottenere un prestito che possa ampliare la portata degli aiuti, coinvolgendo anche studenti di famiglie povere in un’ottica di contrasto dell’abbandono scolastico. “Il 40% dei giovani tra i 12 e i 15 anni - conclude - lascia a causa della situazione. Il nostro piano era di dare loro un aiuto di 80 dollari al mese. Queste trattative sono state rallentate dalle dimissioni del governo Diab, ma devono essere riprese il prima possibile ”.
A sostegno della popolazione di Beirut e del Libano, in appoggio alla Caritas Libano, AsiaNews ha deciso di lanciare la campagna "In aiuto a Beirut devastata". Coloro che vogliono contribuire possono inviare donazioni a:
- Fondazione PIME - IBAN: IT78C0306909606100000169898 - Codice identificativo istituto (BIC): BCITITMM -
Causale: “AN04 – IN AIUTO A BEIRUT DEVASTATA”