22/04/2014, 00.00
TURCHIA
Invia ad un amico

Bartolomeo, la missione del cristiano è la liberazione dell'uomo dal potere delle tenebre

di NAT da Polis
Nel messaggio di Pasqua, il Patriarca ecumenico scrive che ", si osserva un disumano tentativo di eliminare e sfruttare i più deboli da parte di quelli che fanno parte della piramide del potere"."La storia ha dimostrato che il vero progresso non può esistere senza Dio".

Istanbul (AsiaNews) - La fede in Dio non deve significare ricerca per la conquista del potere, perché la missione del cristiano non consiste nella liberazione di una nazione dal giogo di un'altra,  ma nella liberazione del genere umano dal signore delle tenebre. La ricerca del potere è logorio, morte eterna. Lo scrive il patriarca ecumenico Bartolomeo nel suo messaggio pasquale, ricordando il passo del Vangelo, dove si riferisce che i seguaci del Nostro Signore Gesù Cristo, dopo il suo trionfale ingresso a Gerusalemme avevano erroneamente creduto alla conquista del potere temporale da parte sua, con la conseguente acquisizione di posti di poter da parte loro.

Purtroppo, continua il Patriarca ecumenico, "anche ai nostri giorni i tamburi di morte e delle tenebre risuonano accanitamente. Alcuni uomini credono che lo sterminio del prossimo sia un'azione lodevole e utile. Ma si sbagliano. Purtroppo, però, si osserva un disumano tentativo di eliminare e sfruttare i più deboli da parte di quelli che fanno parte della piramide del potere. Spesso sorprende la durezza e la mancanza di compassione da parte di chi pensa di tenere le redini del potere del mondo. Cristo, però, con la sua morte sulla croce ha rovesciato la piramide del mondo, ponendo come riferimento la Sua Croce".

La storia dell'umanità, osserva Bartolomeo, "ha visto prevalere il ​​buio della morte, l'ingiustizia  invece della  giustizia, l'odio e l'invidia invece dell'amore; la gente preferisce l'odio infernale invece della luce della Resurrezione. Malgrado l'apparente  progresso  tecnologico e le dichiarazioni sui diritti umani e la libertà religiosa, l'odio etnico-razziale e religioso si diffonde in tutto il mondo, provocando pericolose tensioni, rafforzando così la sovranità del regno della morte". Purtroppo, continua il messaggio, le persone non riescono ad accettare e tollerare le  convinzioni, siano esse politiche, religiose, etniche e sociali del loro prossimo.

Al contrario "la storia ha dimostrato che il vero progresso non può esistere senza Dio". Nessuna società può veramente ritenersi progressista e prospera senza libertà. "Ma la vera libertà si acquisisce solo quando il nostro pensiero si rivolge  a Dio". La storia del XX secolo conferma tragicamente questa verità. L'umanità  ha vissuto  gli orrori della Seconda guerra mondiale, scoppiata in Europa centrale, causa di milioni di vittime e di persecuzioni razziste. E ha vissuto anche gli orrori perpetrati da quelle forze, in Europa Orientale, che si definivano di progresso e che, in nome della libertà, hanno commesso dei delitti inauditi.. Qualsiasi visione politica che non contiene la verità in Cristo porta alla morte e finisce in tragedia.

"Alla supremazia delle forze delle tenebre la Chiesa deve rispondere con la grazia e la potenza  del messaggio di Cristo Risorto. Soltanto Lui, che ha fatto proprie le sofferenze di ogni individuo, dà al mondo con la Sua Resurrezione, la  certezza che la morte è vinta. Cristo è Risorto".

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Patriarca Bartolomeo, Pasqua, la morte è stata definitivamente vinta
07/04/2007
Costantinopoli per l’indipendenza della Chiesa ortodossa ucraina. L’ira di Mosca
08/09/2018 12:46
Bartolomeo e Kirill cercano un compromesso sull’autocefalia ucraina
05/09/2018 08:30
Bartolomeo e Kirill, dialogo verso la soluzione ucraina
01/09/2018 09:01
Bartolomeo I: Fermare gli incendi in Amazzonia e nel mondo
27/08/2019 14:43


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”