19/05/2015, 00.00
THAILANDIA
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Bangkok, al via il processo contro Yingluck Shinawatra. L’ex premier: sono innocente

Si è aperto questa mattina il procedimento a carico della ex premier, alla sbarra con l’accusa di negligenza. La donna si è dichiarata non colpevole. I giudici hanno aggiornato l’udienza al prossimo 21 luglio. Da Seoul il fratello Thaksin fiducioso che “la democrazia vincerà” ed esorta a “evitare ogni forma di violenza”.

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - Yingluck Shinawatra si è dichiarata non colpevole nel corso della prima udienza del processo a carico della ex Primo Ministro thai, alla sbarra con l’accusa di "negligenza" per il suo ruolo nel controverso schema di sussidi per la produzione di riso. Il dibattimento si è aperto questa mattina a Bangkok; in caso di condanna, la donna rischia fino a 10 anni di prigione. Prima di entrare nel palazzo di giustizia l’ex premier si è rivolta alla folla che la attendeva, affermando di essere pronta a dimostrare davanti ai giudici la propria innocenza.

Secondo gli accusatori il programma, mirato alla compravendita di voti, sarebbe costato miliardi di dollari alle casse dello Stato. Prima donna alla guida di un governo nel Paese asiatico, Yingluck - sorella dell'ex premier e multimiliardario Thaksin, in esilio per sfuggire a una condanna di due anni per corruzione - ha sempre respinto con forza ogni accusa e parla di processo politico.

Dopo le dichiarazioni iniziali, il giudice ha sospeso l’udienza e aggiornato il processo al prossimo 21 luglio.

Incontrando i cronisti all’esterno del tribunale l’ex premier ha detto di essersi “preparata bene” e di essere pronta a difendersi. Per quanto concerne il processo, si è detta fiduciosa e di sperare che “le venga garantita giustizia”. Un gruppo di sostenitori ha urlato a più riprese “Yingluck combatti, combatti”, rischiando l’arresto poiché la giunta militare ha da tempo vietato ogni assembramento politico.

In queste ore si è mostrato in pubblico - in una delle rare apparizioni degli ultimi anni - anche il fratello di Yingluck, il controverso Thaksin Shinawatra, secondo i critici il vero leader del governo presieduto dalla sorella. Dal suo esilio di Seoul, in Corea del Sud, l’ex Primo Ministro si è detto sicuro che “la democrazia vincerà” in Thailandia. Commentando il primo anno di governo della giunta, egli ha sostenuto che “non è stato poi così notevole” e aggiunto che i militari dovrebbero “capire il mondo, e la mentalità della gente che ha vissuto per anni in democrazia”. Infine, l’ex leader ha esortato a evitare “ogni forma di violenza”.

L'ex premier è stata deposta dall'incarico nel maggio dello scorso anno, in seguito a un colpo di Stato dei militari. Una prova di forza dell'esercito che ha messo fine a mesi di proteste di piazza di movimenti vicini all'establishment e all'élite urbana: questi chiedevano le dimissioni di un esecutivo giudicato "populista e incapace". 

Il 23 gennaio il Parlamento ha votato l'impeachment contro l'ex capo del governo e la messa al bando per cinque anni dalla politica attiva. A questo è seguita l'apertura di un procedimento penale a carico di Yingluck, per "negligenza" e "corruzione". Ora il Paese - al crocevia della sua storia, con un problema di successione al trono - è sotto il controllo dei militari, con il capo delle Forze armate nominato Primo Ministro col compito di riformare lo Stato, anche se se ne ignorano i contenuti e vi è il rischio di una deriva autoritaria. È stato proprio l'attuale premier ad aver architettato e guidato la sanguinosa repressione del 2010, ma nessun membro delle Forze armate è stato incriminato.

 

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