Bali, 7mila musulmani, indù e cristiani al raduno di preghiera per Ahok
I manifestanti provenienti da diverse regioni del Paese e da altre nazioni. Didi Kurniawan: “Siamo qui riuniti come una famiglia, Ahok è vittima di un’ingiustizia”. L'entusiasmo della gente a difesa del pluralismo indonesiano.
Bali (AsiaNews) – A Denpasar, capoluogo amministrativo dell’isola di Bali, oltre 7 mila persone si radunate a piazza Puputan Niti Mandala per un raduno di preghiera in sostegno di Basuki “Ahok” Tjahaja Purnama, governatore cristiano di Jakarta detenuto per blasfemia.
In ogni parte dell’Indonesia continuano a verificarsi grandi manifestazioni spontanee di solidarietà per Ahok, condannato in maniera sorprendente a due anni di carcere dal tribunale di Jakarta lo scorso 9 aprile. Nella serata di ieri, una grande folla si è riversata per le strade di Denpasar, dandosi appuntamento in una delle piazze principali della città.
I manifestanti, provenienti da diverse regioni del Paese, indossavano vestiti di colore nero e in mano tenevano delle candele accese. Tra di loro erano presenti anche diversi stranieri. “L'abito nero simboleggia la morte dello Stato di diritto e la candela rappresenta la luce in mezzo al buio dell’ingiustizia in Indonesia”, ha dichiarato ad AsiaNews uno degli organizzatori della manifestazione.
Didi Kurniawan, intervistata da AsiaNews, afferma: “Siamo qui riuniti come un’intera famiglia, non per una questione religiosa. Siamo qui perché abbiamo seguito le udienze del processo di Ahok, la cui condanna è una grave ingiustizia. Siamo qui perché difendiamo la verità, la giustizia e l'onestà contro la corruzione”.
Il raduno è cominciato con alcune preghiere, prima che la folla intonasse l’inno nazionale indonesiano. L'entusiasmo della gente è diventato più forte quando l'animatore dell'evento ha invitato i partecipanti a difendere la “Pancasila” [il pluralismo su cui si fonda lo Stato indonesiano ndr]. La folla ha gridato a più riprese: “Libertà per Ahok, condannate Rizieq [leader del movimento fondamentalista Fpi, attualmente sotto processo per vilipendio alla Pancasila ndr]!”.
L’evento era aperto a tutte le persone che sostengono non solo Ahok, ma soprattutto la giustizia. Vi hanno preso parte persone di diverse religioni: musulmani, indù, buddisti, cristiani e cattolici. Anziani, giovani e anche bambini sono accorsi al raduno di preghiera e insieme hanno intonato canti tradizionali sul tema dell’unità nella diversità.
Molte persone avevano portato con sé non solo candele, ma anche striscioni con slogan pro Ahok. Tuttavia, gli organizzatori della manifestazione ne hanno vietato l’esposizione, ricordando alla folla che lo scopo del raduno era pregare per Ahok e dire no all'ingiustizia.