Bahrain, bandito il principale partito laico di opposizione
Il Waad è accusato di “fomentare la violenza, sostenere il terrorismo e incoraggiare i crimini”. L’ex segretario del partito Ibrahim Sharif più volte arrestato per le sue attività di opposizione democratica. Attivisti e ong pro diritti umani parlano di accuse “assurde e prive di fondamento”.
Manama (AsiaNews/Agenzie) - Un tribunale del Bahrain ha ordinato lo scioglimento del principale gruppo di opposizione laico nel Paese, nel contesto di una campagna sempre più marcata lanciata dalle autorità sunnite contro la componente sciita (maggioranza) della popolazione. Secondo i giudici il Waad (National Democratic Action Society) è accusato di “fomentare la violenza, sostenere il terrorismo e incoraggiare i crimini”. Attivisti e ong internazionali parlano di accuse “assurde e prive di fondamento”.
La sentenza, giunta nel pomeriggio di ieri, arriva a meno di un anno di distanza dalla messa al bando del partito Al-Wefaq, principale gruppo sciita di opposizione, nel contesto di una campagna di arresti e condanne contro attivisti e leader religiosi sciiti. L’accusa era di “terrorismo, estremismo e violenza” oltre che legami con una potenza straniera (leggi Iran).
La scorsa settimana la polizia aveva compiuto un raid in un villaggio sciita, provocando la morte di cinque persone e compiendo circa 300 fermi. Dietro le proteste la condanna al carcere (con pena sospesa) a carico di Sheikh Qassim per corruzione, già privato della cittadinanza, perché egli avrebbe usato la propria posizione e il suo ruolo per “servire gli interessi” di potenze “straniere".
Ieri l’annuncio del ministero della Giustizia del Bahrain, secondo cui l’Alta corte ha disposto il proscioglimento del partito Waad. Alla base della decisione l’uso del termine “martiri” del partito per definire tre uomini giustiziati a gennaio per aver ucciso tre poliziotti. Waad ha inoltre infranto la legge esprimendo solidarietà alla Wefaq National Islamic Society.
Waad e i suoi leader negano di aver violato la legge sulle associazioni politiche; essi inoltre rilanciano la loro opposizione pacifica contro la violenza e per i diritti di tutti i cittadini nel Paese.
Attivisti e associazioni pro diritti umani affermano che la sospensione di Waad è un “attacco” alla libertà di espressione e associazione, e la “prova ulteriore” che la autorità non intendono rispettare “le promesse in tema di diritti umani”. Una decisione, aggiungono, che si inserisce nel contesto di una campagna più ampia di repressine “contro i diritti umani”.
L’ex segretario generale di Waad Ibrahim Sharif è stato più volte arrestate, imprigionato, rilasciato e ri-arrestato in connessione con le sue attività di opposizione.
Il Bahrain è una monarchia del Golfo retta da una dinastia sunnita in un Paese in cui la maggioranza della popolazione (almeno il 60-70%) è sciita e da tempo chiede cambiamenti costituzionali e diritti sociali ed economici. Nel 2011 sulla scia delle primavere arabe, vi sono state sommosse che il re - alleato di Washington e sostenuto da Riyadh - ha sconfitto con truppe inviate dall’Arabia Saudita.