Astana: entra nel vivo la campagna per l'elezione del parlamento
Voto fissato al 19 marzo, insieme alle amministrative. I candidati indipendenti denunciano vessazioni da parte delle autorità. Per registrare candidatura servono 2.500 euro: nel Paese lo stipendio medio è intorno ai 700. Attesa vittoria larga del partito del presidente Tokaev.
Mosca (AsiaNews) – La campagna elettorale in Kazakistan, in vista delle elezioni parlamentari e amministrative del 19 marzo, entra sempre più nel vivo, dopo i primi confronti pubblici tra i candidati delle varie liste, rivelando una realtà sociale comunque in movimento, nonostante i tentativi di controllarla dall’alto. Dopo le drammatiche e sanguinose tensioni politiche dello scorso anno, i vari gruppi cercano di proporre con una certa prudenza delle reali riforme politiche. I candidati indipendenti e di opposizione che sono riusciti a candidarsi lamentano però di avere poche chance di entrare nei vari Maskhilat, il Parlamento centrale e quelli locali.
Il giornalista e candidato indipendente Lukpan Akhmedjarov, nei suoi video elettorali, descrive nei dettagli il percorso da lui compiuto nel trentennio dell’indipendenza del Kazakistan, in cui ha preso coscienza della corruzione anche nel mondo dell’informazione. È uscito in piazza nelle manifestazioni anti-governative, subendo perfino un attentato in cui è stato colpito con nove coltellate e due proiettili da una pistola pneumatica.
Akhmedjarov critica i suoi avversari del partito al governo “Amanat”, affermando che “prima questa formazione era un insieme di funzionari corrotti; oggi sostiene una persona che ha nascosto suo figlio per oltre un mese dagli organi di pubblica sicurezza, dopo che casualmente aveva ucciso una donna che remava in una barca… e questa persona ci promette di garantire la superiorità della legge!”.
Il cronista è molto popolare nella regione nordoccidentale di Uralsk, e combatterà per il seggio uninominale insieme ad altri 700 candidati. I posti uninominali tornano a essere contesi dal 2004, ma su centinaia di pretendenti avranno a disposizione solo 29 posti. È uno degli effetti della riforma costituzionale promossa dal presidente Kasym-Žomart Tokaev, dopo i drammatici eventi che a gennaio del 2022 hanno portato alla morte di 238 persone.
Nonostante le apparenze, secondo Akhmedjarov “noi candidati indipendenti e fuori dal sistema guardiamo di continuo l’uno all’altro, e ci chiediamo quando ci faranno fuori e in che modo”. Le verifiche sulle dichiarazioni fiscali dei candidati ha già portato all’esclusione di diversi di loro, soprattutto al livello comunale. A Uralsk, come racconta il candidato, “già poche ore dopo l’inizio ufficiale della campagna sono apparsi diversi cartelloni pubblicitari molto cari, e vari annunci in televisione, come se alcuni potessero liberamente usare delle risorse amministrative”.
La candidata al Parlamento regionale di Almaty, Žibek Amenova, è testimone di come la polizia abbia arrestato un’altra candidata, Aygerim Tleužanova, direttamente al comitato elettorale. Ora si trova sotto inchiesta per le sommosse presso l’aeroporto locale di un anno fa, ed è stata esclusa dalle liste per “falsità nella documentazione bancaria”. Per Amenova “è stato un arresto assolutamente illegittimo, la legge non può bloccare il suo status di candidata, anche secondo le sentenze della Corte suprema”. Entrambe sono candidate dell’alleanza degli indipendenti.
Akhmedjarov lamenta anche il fatto di aver dovuto pagare per registrare la sua candidatura una somma di oltre un milione di tenge (circa 2.500 euro) “in un Paese dove lo stipendio medio si attesta intorno ai 700 euro”, cifra già esorbitante al di fuori di Almaty e Astana. Egli ha cercato di organizzare una raccolta fondi per sostenere le candidature, ma questo è possibile soltanto presso un’unica banca, la Halyk, che raccoglie solo i contributi versati fisicamente nelle sue filiali, dietro presentazione di una delega firmata dal candidato, e confermata con un atto notarile.
A ogni incontro pubblico di Akhmedjarov e degli altri indipendenti si presentano dei personaggi che chiedono a gran voce “quale agenzia straniera vi sta finanziando?”, e accusano di non essere abbastanza patrioti, perché mandano i figli a studiare all’estero. La figlia 17enne di Akhmedjarov sta finendo il liceo, ma ha già presentato la richiesta ufficiale per un istituto al di fuori del Kazakistan. Egli ha risposto “spero che facciate le stesse obiezioni circa i figli di Tokaev e Nazarbaev, e le loro proprietà all’estero”.
Il nuovo Parlamento sarà comunque dominato dal partito “Amanat” di Tokaev, erede del “Nur Otan” di Nazarbaev, e l’unica questione della “rivoluzione democratica” sarà relativa ai pochi seggi che verranno assegnati agli altri partiti ammessi, e ai pochi coraggiosi candidati veramente indipendenti.
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