10/10/2014, 00.00
FILIPPINE
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Aspettando Papa Francesco, la Chiesa filippina lancia “l’Anno dei poveri”

Per il direttore Nassa la Chiesa deve “restare al fianco di poveri e oppressi”, in particolare nei casi di “violazione” ai diritti umani. Il via ufficiale previsto per il 23 novembre, con l’iniziativa AK 40: 40 milioni di peso in 40 settimane per il micro-sviluppo e combattere la cultura dell’accattonaggio.

Manila (AsiaNews/Cbcp) - La Chiesa deve sempre rispondere alla sfida di "restare al fianco di poveri e oppressi", in particolare quando "vi è una violazione ai diritti umani" e giustizia viene negata "a contadini, popolazioni indigene, pescatori, operai e vittime di calamità naturali". È quanto sottolinea p. Edwin Gariguez, direttore di Caritas Filippine, rilanciando l'impegno verso le fasce più sfortunate e disagiate della popolazione, a poche settimane dell'inizio dell'anno a lei dedicato. Il 6 ottobre scorso, durante una cerimonia alla cattedrale di San Giuseppe a Butuan City, la Conferenza episcopale filippina (Cbcp), in collaborazione con il National Secretariat for social Action - Justice and Peace (Nassa), ha lanciato "l'Anno dei poveri" e il progetto ""Alay Kapwa 40" (AK40). 

Sostenuto da Nassa, l'organismo dei vescovi che si occupa di caritativa e sviluppo, e dalle 85 diocesi in cui è suddiviso l'arcipelago filippino, "l'Anno dei poveri" verrà inaugurato in via ufficiale il prossimo 23 novembre, a conclusione dell'anno dedicato ai laici. In tutto il Paese vi saranno cerimonie ed eventi speciali per celebrare l'evento, che si susseguiranno per tutto il 2015 assieme a progetti speciali e iniziative per lo sviluppo. 

Fra questi vi è l'AK 40, che intende raccogliere 40 milioni di peso (poco meno di 900mila dollari) nelle prossime 40 settimane, per sostenere programmi e progetti  caritativi dedicati alle fasce più povere e deboli della popolazione filippina. Con il denaro raccolto verranno finanziati progetti di micro-sviluppo, a beneficio dell'intera comunità; fra gli obiettivi, combattere la cultura dell'accattonaggio radicata nel profondo nella mentalità e nei costumi locali.

La Chiesa intende promuovere una "cultura dell'autosufficienza", piuttosto che continuare a dipendere nei sussidi governativi. Come sottolinea p. Gariguez, l'AK - nato nel 1974 come programma di evangelizzazione quaresimale della Cbcp - è in linea con i dettami di Papa Francesco, che esalta l'ideale di "Chiesa dei poveri", che guarda a quanti sono "ai margini" della società. "AK 40 for the Poor" vuole infine marcare i 40 anni di attività dell'ente al servizio dei poveri. 

Il Pontefice sarà nel Paese asiatico dal 15 al 19 gennaio 2015, ed è prevista una sua visita nelle aree devastate dal passaggio del tifone Yolanda. Come ha già ricordato nei giorni scorsi l'arcivescovo di Manila card Luis Antonio Tagle, la visita di Francesco "farà la differenza nella vita del popolo filippino" e "offrirà senz'altro vaste opportunità di sperimentare la grazia". 

Ispirato dai versi di Luca (22, 61) "E il Signore, voltatosi, riguardò Pietro", questo "Anno dei poveri" è il terzo nel contesto dei nove previsti dal programma sulla Nuova evangelizzazione. Esso accompagnerà la comunità cattolica locale al 2021, che segna i 500 anni di presenza cristiana nelle Filippine. Su quasi 97 milioni di abitanti, le Filippine contano 76,18 milioni di cattolici: si tratta dell'unica nazione asiatica - con l'eccezione della piccola Timor Est - ad avere una maggioranza cattolica della popolazione. Nel Paese si sono recati due Papi: Paolo VI nel 1970 e san Giovanni Paolo II nel 1981 e nel 1995. 

 

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