Arrestate 400 persone alla marcia d’inizio d’anno. La polizia di Hong Kong si scusa e nega
Alla marcia hanno partecipato oltre un milione di persone. Per la polizia erano solo 60mila. Dopo alcuni scontri è venuto l’ordine di evacuare la manifestazione in mezz’ora. Le forze dell’ordine accusate di arrestare persone innocenti; di cacciare via giornalisti; di allearsi con i vandali. Il sovrintendente della polizia nega tutto.
Hong Kong (AsiaNews) – La prima marcia pro-democrazia del Nuovo anno, che ha raccolto oltre un milione di persone, si è conclusa in fretta e furia ieri pomeriggio per ordine della polizia, dopo alcuni scontri fra forze dell’ordine e estremisti nella zona di Causeway Bay e Wan Chai. Almeno 400 persone sono state arrestate per aver lanciato molotov, mattoni, pietre e aver vandalizzato qualche negozio legato alla Cina, oltre a una sede dell’Hong Kong e Shanghai Bank (HSBC).
La manifestazione, organizzata dal Fronte civile per i diritti umani (Chrf), fra i promotori delle più numerose manifestazioni pubbliche anti-estradizione e pro-democrazia, aveva ricevuto l’approvazione pochi giorni fa.
In una conferenza stampa nella tarda serata di ieri Ng Lok-Chun, sovrintendente della polizia di Hong Kong, ha spiegato che alle 17.30 le forze dell’ordine hanno ordinato la dissoluzione della manifestazione, dato che si stavano registrando violenze e hanno dato mezz’ora di tempo per l’evacuazione di 1,03 milioni di persone (anche se la polizia afferma che vi erano solo 60mila persone). Intanto vi è stato un crescendo nell’uso di gas lacrimogeni e scontri.
In una dichiarazione pubblica, il Chrf ha criticato la richiesta di evacuazione in così poco tempo e lo stile arrogante e provocatorio della polizia verso i manifestanti, registrata anche da molti social in cui si vedono poliziotti che lanciano epiteti contro dimostranti, minacciano di arrestare chiunque, cacciano via giornalisti e reporter.
Durante la conferenza stampa, Ng ha negato che la polizia abbia cacciato via i giornalisti in modo intenzionale. Egli si è anche scusato perché gli arresti sono avvenuti in fretta e fra loro ci potrebbero essere degli innocenti. In effetti, oltre a tanta gente comune, fra gli arrestati vi sono anche tre osservatori del Civil Rights Observer, un gruppo di monitoraggio sorto nel 2018.
Ng ha negato che vi siano collusioni fra polizia e vandali. Secondo media locali, due uomini mascherati hanno rotto le vetrine della sede della China Life Insurance a Wan Chai, e quando la polizia in tenuta anti-sommossa è andata loro vicino, loro avrebbero detto: “Noi siamo dalla stessa parte” e i poliziotti li hanno lasciati andare.
Ng ha negato l’accusa, dicendo che “la polizia non danneggerebbe mai la proprietà pubblica”.
Alla manifestazione i partecipanti hanno continuato a domandare risposta alle “Cinque domande”, fra cui l’urgenza di un’inchiesta indipendente sull’uso eccessivo della forza e sulla sospetta collusione della polizia con la mafia locale, dopo gli incidenti di Yuen Long.
Foto: HKFP
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