09/08/2014, 00.00
SINGAPORE
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Arcivescovo di Singapore: per la festa nazionale, rinnovare lo spirito di unità e solidarietà

Oggi la città-Stato celebra i 49 anni dall'indipendenza dalla Malaysia. In una lettera pastorale mons. Goh elogia i progressi e le conquiste, ma invita a rinnovare lo "spirito del volontariato" a favore di poveri ed emarginati. Appello per la salvaguardia della famiglia, primo modello educativo per i bambini.

Singapore (AsiaNews) - Singapore è una "nazione giovane" che è motivo di "orgoglio" per quanto ha saputo conquistare "in un periodo di tempo relativamente breve"; da "avamposto coloniale" essa ha saputo trasformassi "in uno dei Paesi più ricchi al mondo", ma la ricchezza materiale non basta se non si è altrettanto "ricchi in virtù". È quanto sottolinea in una lunga lettera pastorale l'arcivescovo di Singapore, mons. William Goh Seng Chye, in occasione del 49mo anniversario della Festa nazionale per l'Indipendenza, che si celebra oggi 9 agosto per ricordare la separazione dalla Malaysia nel 1965. Il prelato cita infatti un recente rapporto secondo cui emerge che "siamo una delle nazioni più infelici".

Più piccola di New York e priva di risorse naturali, la città-Stato è fra le prime economie del continente asiatico anche se la ricchezza non è distribuita in modo eguale e il boom economico ha accentuato le disparità fra cittadini. Per questo mons. Goh approfitta della giornata di festa nazionale, per invitare i fedeli a "condividere la nostra abbondanza con i meno fortunati"; egli auspica inoltre che "venga instillato nei nostri giovani lo spirito del volontariato", a favore dei poveri e degli emarginati dalla società.

Nella lettera pastorale l'arcivescovo di Singapore spiega che "rifiutare la solidarietà verso quanti si trovano ai margini della società, significa respingere Cristo stesso" e che "dobbiamo gioire delle ricchezze conquistate", ma rimanere al contempo "umili".

Il prelato, rinnovando l'invito a una nazione "forte e coesa", esorta a concentrare l'attenzione sulla prossima generazione, formando cittadini che abbiano "integrità, valori positivi e che si occupano ciascuno dell'altro". Da qui l'invito a proteggere la "famiglia", che attraversa una crisi profonda di identità, mantenendo e confermando "il principio dell'unità e dell'indissolubilità del matrimonio e della vita familiare". Perché è proprio in famiglia, avverte, che i bambini trovano la prima scuola e i primi modelli cui guardare.

Celebrando il compleanno della nazione, conclude mons. Goh, preghiamo per una "giustizia temperata dalla compassione" e per la "pace, unità, comprensione reciproca e tolleranza". E invita infine l'attuale classe dirigente a trarre ispirazione dalla speranza, dal coraggio e dalla resistenza "dei nostri padri fondatori".

A Singapore i cattolici sono oltre 200mila, pari al 5% circa del totale della popolazione; fra le religioni, la più diffusa è il buddismo col 43%; seguono i cristiani col 18% del totale, islam 15%, induismo e taoismo 11 e 5%. La Chiesa locale vive una fase di crescita e dinamismo, che hanno portato alla recente apertura di un seminario teologico, definito una vera e propria "pietra miliare" per la comunità locale.

 

 

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