Ancora violenze in Chhattisgarh: 40 radicali indù attaccano una comunità cristiana
Mumbai (AsiaNews) - "Arresto immediato per i radicali indù responsabili del brutale e immotivato attacco contro 12 cristiani innocenti", compiuto il 25 ottobre scorso in Chhattisgarh. È quanto chiede alle autorità dello Stato indiano Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), in seguito all'ennesimo assalto dettato da false accuse di conversioni forzate.
L'aggressione è avvenuta nel villaggio Madota, nel distretto di Bastar, dove negli ultimi mesi si sono consumati numerosi episodi di persecuzione anticristiana. Il 26 un gruppetto di fedeli aveva in programma una riunione con funzionari dell'amministrazione locale. Insieme dovevano discutere di un ricorso, presentato da gruppi cristiani della zona all'Alta corte di Bilaspur, contro il bando sui missionari cristiani emesso in alcuni villaggi del distretto.
I funzionari distrettuali e il sovrintendente della polizia non si sono presentati. Al loro posto, sono apparsi circa 40 militanti del Bajrang Dal (ala giovanile del movimento radicale indù del Sangh Parivar). Questi hanno aggredito con bastoni e pugnali i cristiani presenti, accusandoli di praticare conversioni forzate.
"A dispetto del nome - spiega ad AsiaNews Sajan George - il Chhattisgarh Freedom of Religion Act 1968 è una legge anticonversione, che viene ripetutamente sfruttata da gruppi fanatici indù per far arrestare e imprigionare i cristiani, in base ad accuse truccate".