Anche New Delhi ha una Via della Seta ‘sanitaria’
L’India – grande produttrice di medicinali generici - ha iniziato a donare tonnellate di medicine a Bhutan, Bangladesh, Afghanistan, Nepal, Myanmar, Seychelles, Mauritius e alcuni Paesi africani. Aperto anche l’export di medicine anti-Covid-19 a Usa, Gran Bretagna, Brasile, Spagna, Germania, Italia. Ad oggi nel Paese vi sono 5734 infetti, e 166 morti.
New Delhi (AsiaNews) – L’India – grande produttrice di medicinali generici - ha iniziato a distribuire doni alle nazioni vicine per aiutarle ad affrontare la crisi del coronavirus. Secondo quanto dichiarato dai portavoce del governo, si stanno inviando tonnellate di medicine in Bhutan, Bangladesh, Afghanistan, Nepal, Myanmar, Seychelles, Mauritius e alcuni Paesi africani. Due giorni fa un aereo ha portato e consegnato 10 tonnellate di medicine allo Sri Lanka (v. foto).
La pandemia di Covid-19 sta spingendo diversi Paesi all’aiuto reciproco, ma soprattutto a far valere legami diplomatici che possono approfondirsi anche in tempi non di coronavirus. Non vi è traccia, ad esempio di donazioni di medicine dall’India al Pakistan. Quest’ultimo ruota nell’orbita della Cina, che già da tempo, presentandosi come “vittoriosa” del coronavirus, ha lanciato una campagna pubblicitaria del “modello cinese”, alimentata da donazioni e vendite di prodotti medicinali e materiale sanitario a Italia, Spagna, Serbia, Iran, Filippine, Pakistan, Corea del Sud, Giappone, Iraq, Stati Uniti…
Ora, anche l’India si lancia in una Via della seta “sanitaria”. Oltre a donazioni di paracetamolo e idrossiclorochina ai Paesi vicini, Delhi ha anche dato l’ok per l’esportazione di medicine per combattere il Covid-19, prodotte da ditte indiane. Paesi di destinazione sono Usa, Gran Bretagna, Brasile, Spagna, Germania, Italia. Grande attenzione è rivolta anche al Medio oriente, dove si trovano molti indiani emigranti.
Il governo ha comunque preso provvedimenti perché vi siano sufficienti scorte in caso di scenari drammatici dell’epidemia in India. Fino ad ora, il Paese con più di 1,3 miliardi di persone presenta 5734 infetti, con 166 morti. Dal 24 marzo, fino al 14 aprile è stato varato il blocco completo (lockdown) di attività e trasporti, creando enormi problemi alla popolazione migrante e ai lavoratori a giornata. Secondo alcuni scienziati, se si diffonde nei villaggi agricoli, il virus potrebbe colpire fino a 300 milioni di persone.
29/05/2020 11:12
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