Anche Buenos Aires apre ai profughi ucraini, ospiti di chi fuggì 80 anni fa
I figli e i nipoti di chi arrivò in Sudamerica durante la Seconda Guerra mondiale mobilitati per l'accoglienza e l'assistenza anche a 13mila chilometri da Kiev. Il governo argentino come quello brasiliano ha accettato di concedere visti umanitari. P. Miraz Piczaka, sacerdote della parrocchia ortodossa di Berisso: "Preghiere ecumeniche e raccolte per chi fugge dalla guerra".
Buenos Aires (Asia News). Di fronte al disastro umanitario causato dalla guerra in Ucraina, i primi Paesi latinoamericani a offrire strutture per l’accoglienza ai rifugiati sono stati il Brasile e l'Argentina, i cui governi, tuttavia, restano in bilico tra condanna e neutralità rispetto all'invasione russa. Anche se le procedure per l'accoglienza e l'alloggio dei rifugiati non sono ancora state organizzate, si prevede che saranno accolti dalle comunità di discendenti ucraini in entrambi i Paesi, che hanno una storia secolare.
Su richiesta dell'ambasciata ucraina a Buenos Aires, il governo argentino questa settimana ha organizzato la concessione gratuita di visti umanitari ai cittadini ucraini che desiderano entrare nel Paese come rifugiati. Tali permessi di ingresso e di soggiorno saranno validi per tre anni, dopo i quali potranno richiedere la residenza definitiva. La misura riguarda i migranti ucraini e i loro familiari diretti, indipendentemente dalla loro nazionalità. All'inizio di marzo, una misura simile era stata annunciata in Brasile, anche se per un soggiorno di due anni.
Nel frattempo, una richiesta al presidente di istituire un programma chiamato "ponte di fraternità Argentina-Ucraina" sarà analizzata la prossima settimana dal Congresso argentino. Oltre a facilitare l'arrivo e l'insediamento dei rifugiati ucraini, il progetto prevede che lo Stato fornisca trasferimenti dall'Ucraina (che si trova a circa 13.000 km da Buenos Aires) attraverso la compagnia aerea statale, e che offra assistenza economica temporanea a coloro che la richiedono. Si propone anche di attuare un sistema di "sponsorizzazioni" attraverso il quale diverse organizzazioni, pubbliche o private, si farebbero carico dell'accoglienza e dell'accompagnamento dei rifugiati nel processo di inserimento. La richiesta ai legislatori è stata avanzata da ucraini che vivono in Argentina. "È molto costoso portare i parenti nel Paese, non solo per il biglietto aereo, ma anche per le tasse di ingresso", racconta ad AsiaNews Graciela Lena, l'autrice del progetto di risoluzione, che ha il sostegno di circa 40 parlamentari.
P. Gabriel Miraz Piczaka, sacerdote della parrocchia ortodossa unita ucraina di Berisso, nella provincia di Buenos Aires, racconta ad AsiaNews che in questa città vivono circa 3mila ucraini, il 98% dei quali sono argentini con genitori o nonni ucraini. "Mia madre è ucraina e aveva sette anni quando arrivò in Argentina con i miei nonni e altri sei rifugiati della seconda guerra mondiale", dice Miraz Piczaka, che ha ricordi di quando la parrocchia che ora guida ospitò le vittime del disastro nucleare di Chernobyl.
L'accoglienza delle famiglie che potrebbero arrivare in Argentina "spetterà sicuramente alle comunità ucraine locali", dice Miraz Piczaka, che è anche membro del consiglio di amministrazione dell'Associazione ucraina "Rinascita", fondata nel 1933 e che conta circa 3mila membri. E aggiunge: "Al di là delle mie divergenze sulla politica statale argentina nei confronti della Russia, non posso fare a meno di riconoscere questo gesto umanitario del governo basato sull'idea radicata che l'Argentina sia un melting pot".
Miraz Piczaka, che ha tuttora parenti in Ucraina, commenta che con la comunità hanno organizzato messe e momenti di preghiera ecumenica, oltre alla raccolta di diversi oggetti - vestiti, indumenti caldi, articoli di primo soccorso e altri - il cui trasferimento ai centri per rifugiati in Ucraina o Polonia sarà pagato dall'ambasciata ucraina in Argentina.
Un'altra raccolta di donazioni a Buenos Aires viene effettuata dalla Rappresentanza centrale Ucraina in Argentina, una federazione composta da una trentina di associazioni di immigrati ucraini. Il primo carico di aiuti umanitari partirà la prossima settimana e sarà trasferito dai Caschi Bianchi argentini a Varsavia, da dove saranno poi distribuiti. Anche questa federazione sta analizzando le possibilità per aiutare i rifugiati che dovessero arrivare nel Paese.
18/12/2020 11:58
22/07/2022 08:47