Amman condanna l'escalation di Israele sulla Spianata delle moschee
Gerusalemme (AsiaNews) - Il governo giordano ha condannato quella che ha definito una "escalation" di Israele verso la Spianata delle moschee (Al Aqsa), dopo aver permesso la visita a un ministro dell'estrema destra israeliana. Il governo di Amman ha avvertito che queste mosse potrebbero portare a sempre più violenze.
Due giorni fa Uri Ariel, il ministro per le case e le costruzioni, ha visitato la Spianata situata nella Città vecchia. Ariel è uno dei leader del partito "Jewish Home" (HaBayit HaYehudi) dell'estrema destra religiosa, sostenitore delle colonie nei Territori occupati palestinesi e fervente sionista.
La sua visita ad Al Aqsa è stata subito vista come una provocazione e ha scatenato scontri fra giovani palestinesi e polizia israeliana, con lanci di sassi.
In una dichiarazione del ministero dell'Informazione di Amman si afferma che "la Giordania rifiuta l'escalation di Israele ad Al Aqsa, come pure quelle misure che permettono ai radicali di violare Al Aqsa, che è sotto la protezione della polizia e delle forze occupanti".
"Queste azioni - continua il comunicato - porteranno a maggiori violenze e all'estremismo religioso nella regione".
L'avvertimento della Giordania - che è ufficialmente custode dei luoghi santi islamici a Gerusalemme - è di non imporre nuovi pesi alla situazione di Al Aqsa.
Lo scorso venerdì 14 marzo, giorno di preghiera per i musulmani, la polizia israeliana ha vietato l'entrata nella moschea e sulla Spianata ai palestinesi minori di 40 anni. Il divieto è spesso imposto da Israele in momenti di tensione.
Le diverse centinaia di fedeli che sono stati fermati all'entrata della Spianata si sono sparsi per le strade di Gerusalemme per la preghiera del mezzogiorno. Ma qua e là, a causa dei ristretti posti di blocco vi sono stati scontri fra soldati e palestinesi.
25/07/2017 08:21