04/12/2015, 00.00
THAILANDIA - RUSSIA
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Allerta in Thailandia: le milizie dello Stato islamico pronte a colpire obiettivi russi

I servizi di sicurezza di Mosca hanno allertato i colleghi di Bangkok; nelle scorse settimane almeno 10 cittadini siriani avrebbero varcato i confini del Paese. Nel mirino i turisti russi diretti a Pattaya, Phuket e nella capitale. Finora la Thailandia è stata risparmiata dal terrorismo internazionale, ma sale il livello di attenzione.

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - I servizi di sicurezza di Mosca hanno avvertito i colleghi thailandesi sul “rischio elevato” di attentati contro “interessi” e “obiettivi” sensibili russi, nelle aree turistiche e vacanziere del Paese ad opera dello Stato islamico (SI). Secondo quanto riferiscono gli esperti del Cremlino, nelle scorse settimane almeno dieci miliziani originari della Siria hanno varcato i confini della Thailandia, mentre il Paese si appresta a inaugurare il periodo caldo della stagione turistica. Nel mirino vi sarebbero cittadini russi che, a breve, invaderanno le spiagge della nazione asiatica; particolare attenzione alle località di Phuket e Pattaya, oltre alla capitale Bangkok. 

Il 30 settembre scorso Mosca ha lanciato raid aerei contro obiettivi sensibili di Daesh (acronimo arabo per lo SI) in Siria, che hanno registrato una escalation nelle ultime settimane; in risposta i jihadisti hanno minacciato attacchi contro cittadini e interessi russi nel mondo. E vi sarebbe proprio la mano dello SI nello schianto di un volo di linea russo sui cieli dell’Egitto nell’ottobre scorso, in cui sono morte 224 persone. 

Songpol Watthanachai, portavoce della polizia, spiega che “per il momento, non si tratta che di scambio di informazioni” trasmesse dall’Fsb (ex Kgb) e tuttora “in attesa di verifica”. La nota interna delle forze di sicurezza è datata 27 novembre, ed è classificata come “confidenziale” e “urgente”. “L’Fsb ci mette in guardia - prosegue il poliziotto - contro un possibile attacco dello SI, che vuole colpire interessi russi in Thailandia”. 

Durante le festività del Natale e dell’Anno nuovo si registra il picco nella stagione turistica per la Thailandia; moltissimi cittadini russi sbarcano dai numerosi voli charter che decollano dalle città della Russia per il Paese asiatico. Fra le mete preferite le spiagge di Pattaya, a circa due ore di strada da Bangkok. 

Sarebbe quella la zona, secondo quanto riferito dalla polizia thai, in cui si sono stabiliti “dieci siriani legati allo SI, che sarebbero arrivati in Thailandia fra il 15 e il 31 ottobre 2015”. Altre zone sensibili la capitale e Phuket. Tuttavia, sinora non vi sono conferme di cittadini thai o di musulmani presenti sul territorio che si sono uniti alle milizie dell’Isis, a differenza di quanto è avvenuto in altre nazioni dell’area fra cui Malaysia e Indonesia. 

Ad agosto un attentato ha colpito il centro di Bangkok, provocando una ventina di vittime nel contesto di un attacco senza precedenti nella storia della Thailandia. Ad oggi non vi sono state rivendicazioni ufficiali del gesto e anche gli arresti compiuti dalla polizia presentano lati poco chiari. La pista ufficiale porta nella direzione dei miliziani Uiguri, minoranza musulmana dell’ovest della Cina, nella regione dello Xinjiang, ma vi sono molti nodi irrisolti. 

Finora la Thailandia è stata risparmiata dal terrorismo internazionale e, in particolare, dalle violenze dello Stato islamico. Nel sud del Paese sono attivi movimenti ribelli indipendentisti filo-islamici, protagonisti in passato di attacchi e violenze, ma la loro lotta non ha alcun legame con i movimenti jihadisti e terroristi mondiali. 

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