Alla festa nazionale la polizia pattuglia la città di Hong Kong: 86 arresti
Al Fronte civile per i diritti umani è stato negato il permesso di manifestare per motivi “sanitari”. Proibiti assembramenti con più di quattro persone. Ma diversi gruppi sono riusciti a testimoniare il loro dissenso e il sostegno agli arrestati. “Gloria ad Hong Kong” solo per flauto.
Hong Kong (AsiaNews) – La festa nazionale della Cina, il 71mo anniversario della fondazione della Repubblica popolare cinese, per la città di Hong Kong è stata una giornata sotto il controllo della polizia. Fin dal mattino, almeno 6mila poliziotti sono stati schierati in diversi punti caldi del territorio controllando documenti, perquisendo borse e cartelle, bloccando assembramenti troppo numerosi.
Il Fronte civile per i diritti umani – sponsor delle manifestazioni più numerose nel territorio, capace di radunare fino a 2 milioni di persone – non ha ricevuto il permesso per alcun raduno. Il Fronte voleva organizzare una Marcia per sostenere i 12 hongkonghesi che fuggivano verso Taiwan e che sono stati arrestati in mare dalla polizia cinese. La motivazione del divieto era di tipo “sanitario”: a causa dell’epidemia di Covid-19 sono vietati tutti gli assembramenti con più di quattro persone.
Lo scorso anno, in piena lotta per la democrazia e contro la legge sull’estradizione, vi sono state ingenti manifestazioni, scontri con la polizia, barricate, molotov. Un poliziotto ha addirittura sparato a un giovane. Quest’anno la legge sulla sicurezza e le misure anti-Covid hanno quasi azzerato le proteste.
Nonostante ciò, piccoli gruppi di persone – soprattutto giovani – vestite di nero [la “divisa” dei manifestanti della democrazia] si sono radunate a Causeway Bay, il luogo di partenza delle manifestazioni. In altre vie del centro, gruppi hanno gridato lo slogan “Liberare Hong Kong, rivoluzione del nostro tempo”, considerato un grido indipendentista e proibito dalla nuova legge sulla sicurezza. La polizia ha perfino bloccato gruppi di persone che salivano sul Lion Rock, una collina che domina Kowloon, dove in passato i manifestanti hanno esposto giganteschi striscioni pro-democrazia.
Alla fine della giornata, verso le 10 di sera, la polizia aveva compiuto almeno 86 arresti. I motivi sono: partecipazione ad assemblee non autorizzate; violazione del distanziamento sociale; mancanza di documenti; possesso di “armi”.
La contestazione più poetica è stata quella di un 18enne, Max Jin, che in una strada di Causeway Bay ha suonato con il suo flauto la musica di “Gloria ad Hong Kong”, divenuto l’inno del movimento democratico e che da quest’anno è proibito cantare nelle scuole in nome della legge sulla sicurezza.