23/12/2024, 13.55
SRI LANKA
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Alla deriva fino allo Sri Lanka: l'odissea di un centinaio di Rohingya

di Melani Manel Perera

Soccorsi dalla marina di Colombo erano ammassati su peschereccio dopo più di due settimane di navigazione. Nel gruppo anche 27 donne e 49 bambini. Partiti dai campi al confine con il Bangladesh dove migliaia di famiglie di questa minoranza vivono dal 2017 dopo le persecuzioni dell'esercito birmano, probabilmente sono stati portati fuori rotta dalle correnti cicloniche. 

Colombo (Asia News) - La marina dello Sri Lanka ha salvato 115 persone ammassate su un peschereccio alla deriva nell’Oceano Indiano che si ritiene siano rifugiati Rohingya provenienti dal Myanmar, devastato dalla guerra.I profughi sono stati tratti in salvo a Mullivaikkal West, sono stati trasferiti al porto di Ashraff, a Trincomalee da dove hanno poi raggiunto Mirihana. Il Jamaliya Muslim Maha Vidyalaya è stato organizzato come alloggio temporaneo secondo le istruzioni del Dipartimento per l'immigrazione.

Secondo quanto riferito dal portavoce della Marina Gayan Wickramasuriya, sono stati alcuni pescatori ad avvistare l'imbarcazione al largo della costa settentrionale dello Sri Lanka giovedì 19 dicembre e hanno dato l'allarme alle autorità che hanno poi soccorso le persone a bordo. Il gruppo comprendeva 39 uomini, 27 donne (una incinta) e 49 bambini. All'arrivo a Trincomalee sono stati effettuati controlli sanitari e prelievi di sangue.

Le barriere linguistiche hanno reso difficili le comunicazioni con il gruppo. Secondo quanto ricostruito, questo gruppo di Rohingya avrebbe preso la via del mare dopo anni di permanenza nei campi al confine con il Bangladesh. Sarebbero partiti a bordo di tre imbarcazioni il 4 dicembre; due delle quali sarebbero finite in avari a metà del percorso portando tutti ad ammassarsi sulla terza. “Tragicamente, cinque persone sarebbero morte di stenti e i loro corpi sono stati gettati in mare - hanno ricostruito i soccorritori -. I sopravvissuti hanno raccontato di aver venduto gli effetti personali, pagando 800mila kyat (la moneta del Myanmar ndr) a famiglia per il viaggio”. Undici persone del gruppo sono state rinviate a giudizio con l’accusa di essere gli scafisti.

Citando un medico che ha visitato i rifugiati, un attivista per i diritti umani, Ruki Fernando, ha riferito ad AsiaNews che i rifugiati erano affamati e in condizioni precarie, ma senza problemi di salute gravi. Il portavoce della Marina ha detto che le difficoltà linguistiche hanno reso difficile capire dove questi Rohingya intendessero arrivare, suggerendo che “le recenti correnti cicloniche” potrebbe averli spinti fuori dalle rotte verso la Malaysia o l'Indonesia.

Centinaia di migliaia di Rohingya fuggirono dal Myanmar verso il vicino Bangladesh nel 2017, durante una repressione da parte dell'esercito che è ora oggetto di un processo per genocidio da parte delle Nazioni Unite. Dal 2021 la situazione è stata ulteriormente aggravata dalla guerra civile che da più di tre anni ormai imperversa nel Paese.

 

Foto: Sanjeevan Trinco

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