19/02/2020, 11.53
SIRIA
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Aleppo, vescovo caldeo: maggiore fiducia nel futuro, ricostruire infrastrutture e società

Dopo otto anni l’aeroporto internazionale della città riapre al traffico. Liberata l’autostrada che collega alla capitale, scene di festa per le vie e le piazze. Mons. Audo: segnali “positivi”, ma è essenziale sostenere la ricostruzione, l’integrità territoriale e il sostegno internazionale. I cristiani vogliono contribuire alla ricostruzione. 

Aleppo (AsiaNews) - Ad Aleppo “si respira il cambiamento” a partire dalla sua popolazione che “sembra aver riacquistato maggiore fiducia” in seguito all’avanzata dell’esercito siriano, il quale “ha ripreso il pieno controllo dell’autostrada che collega la città con Damasco”. È quanto racconta ad AsiaNews mons. Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo ed ex-presidente di Caritas Siria, secondo cui il pieno controllo di uno snodo viario essenziale, la riapertura dell’aeroporto e la fuga dell’ultima sacca jihadista ancora presente alla periferia sono “segnali postivi”. 

In questi giorni “vie e piazze sono teatro di feste e celebrazioni, dappertutto si respira un clima di gioia”. L’atmosfera di cambiamento “è reale. Ora - prosegue - sarà essenziale imprimere una accelerata ai molti lavori avviati” e l’uso delle vie di comunicazione “è un passo fondamentale in tal senso. Al tempo stesso aspettiamo la fine della guerra in tutto il Paese e la ritrovata unità e integrità territoriale” cui si affianca “l’uscita di tutti gli eserciti stranieri”. 

Aleppo, capitale economia e commerciale della Siria in passato, per anni è stata l’epicentro del conflitto sino alla liberazione nel dicembre del 2016. Tuttavia, alla periferia della città sono rimasti anche in questi anni gruppi dell’opposizione e milizie jihadiste che, a più riprese, hanno colpito il cuore della città anche con uso di armi chimiche. Nei giorni scorsi il governo di Damasco ha annunciato la “liberazione di tutti i quartieri occidentali” e, dopo otto anni di attesa, la riapertura dello scalo internazionale che ha festeggiato oggi il primo volo con la capitale. “Ci sono aerei - conferma il prelato - che sono atterrati ieri e oggi, fra qualche settimana si potrà viaggiare in modo regolare e tutto questo infonde una grande speranza di cambiamento. In generale si respira maggiore fiducia, malgrado la situazione economia sia ancora molto dura”. Aleppo, prosegue, sta vivendo “una tappa nuova, ma per noi non è ancora la fine della guerra” perché l’esercito turco e i gruppi estremisti “sono a pochi chilometri da noi” nell’area di Idlib. 

La speranza, sottolinea mons. Audo, è che “con l’aiuto internazionale la Siria possa ritrovare davvero la sua unità e la sua libertà”, un auspicio comune anche “per i cristiani che, come tutti gli altri cittadini, sono contenti per gli ultimi sviluppi nella città”. Speriamo, aggiunge, “che questo cambiamento possa dare ancor più fiducia, incentivando le persone a rimanere e ricostruire. Un discorso che vale a maggior ragione per i cristiani: pur essendo un piccolo numero, vogliamo contribuire a ricostruire il futuro”. 

Le difficoltà maggiori restano legate all’economia e al blocco pressoché generalizzato nei trasferimenti delle valute. “Ripartire - avverte il prelato - sarà difficile senza un aiuto” della comunità mondiale e, in quest’ottica, “è sempre fondamentale sentire la vicinanza di papa Francesco che non ha mai smesso di far sentire la propria voce” per il Paese e per il suo popolo. Il pontefice “prega tanto per noi e fa sentire davvero a tutti quanto la Siria sia importante anche per la stabilità della regione mediorientale”. “Del resto - avverte - la presenza cristiana è significativa sia per testimoniare il ruolo nella regione che nell’ottica di un rapporto [di dialogo] con i musulmani”. “Pregate per la pace e la stabilità nella regione - conclude mons. Audo - per la salvaguardia della Siria e della presenza cristiana nella regione. Perché, in questo contesto, non ci sono in gioco solo interessi economici e politici, ma l’essenza stessa della nostra comunità”. 

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