Agra, sette pastori pentecostali malmenati da radicali indù per ‘conversioni forzate’
I cristiani partecipavano ad un incontro in un hotel. Un gruppo di 20-25 nazionalisti ha fatto irruzione al grido di “Ave al dio Ram”. Sajan K George: “Le accuse di conversione forzata sono false”.
Mumbai (AsiaNews) – Ad Agra, in Uttar Pradesh, sette pastori pentecostali sono stati picchiati da un gruppo di radicali indù che li accusava di “conversioni forzate”. Almeno tre di loro sono dovuti ricorrere a cure ospedaliere a causa delle ferite nriportate. I cristiani sono stati anche arrestati dalla polizia, che poi ha concesso loro il rilascio su cauzione. I nazionalisti invece si sono resi irrintracciabili. Ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), protesta: “Le accuse di conversione [forzata] è falsa e senza prove. Tutto questo va contro la libertà di religione sancita dalla nostra Costituzione”.
L’incidente è avvenuto il 30 ottobre in un hotel di Agra, dove era in corso l’annuale incontro del gruppo protestante dal nome “UP Family Church”. Durante il raduno era prevista anche la pianificazione dei programmi per il Natale.
Il rev. Ravi Kumar ha presentato una querela alla stazione di polizia di Tajganj, dove ha denunciato che circa 20-25 membri del Vhp (Vishva Hindu Parishad, gruppo ultranazionalista indù) e del Bajrang Dal (ala giovanile militante del Vhp) hanno fatto irruzione nell’atrio al grido di “Jai Shri Ram” [“Ave al dio Ram”, ndr] e insultato i partecipanti. “C’erano anche donne e bambini – ha dichiarato –. Ci hanno assalito con bastoni, hanno strappato i vestiti di alcune donne durante la colluttazione e danneggiato gli strumenti musicali”.
Per ora la denuncia dei cristiani non ha portato ad alcun arresto. Quella dei radicali, presentata da un uomo dal nome Sunny Banswar, ha invece condotto al loro fermo e al rilascio su cauzione.
23/11/2018 10:41