Accuse di frode al gruppo Adani: la società nega mentre gli indiani perdono i loro risparmi
L'uomo più ricco d'Asia ha perso in borsa oltre 50 miliardi di dollari dopo la pubblicazione di un rapporto che descrive una serie di attività illecite del suo gruppo. Gli esperti ritengono che il governo indiano abbia fatto molte concessioni al conglomerato negli ultimi anni. Tra queste, anche investimenti diretti da parte della più grande compagnia assicurativa dell'India.
New Delhi (AsiaNews) - La società Adani Group, di proprietà dell’uomo più ricco d’Asia, Gautam Adani, ha presentato un dettagliato documento per confutare le accuse di illeciti lanciate nei giorni scorsi dalla Hindenburg Research, società Usa di ricerca finanziaria e trading. Nel frattempo, a causa degli investimenti statali nel conglomerato, anche i risparmiatori indiani rischiano di veder diminuita la loro ricchezza.
Il gruppo Adani, che dopo la pubblicazione dell’inchiesta ha perso oltre 50 miliardi di dollari in Borsa, ha definito le rivelazioni sulle proprie attività (messe in atto, secondo la Hindenburg Research, tra le altre cose, attraverso attività registrate in paradisi fiscali) un “attacco calcolato all’India”, affermando di aver rispettato tutte le leggi locali.
In risposta il gruppo di ricerca statunitense ha dichiarato di credere che “l'India sia una democrazia dinamica e una superpotenza emergente con un futuro entusiasmante", ma allo stesso tempo ritiene “che il futuro di Delhi sia frenato dal gruppo Adani, che si è drappeggiato con la bandiera indiana mentre saccheggia sistematicamente la nazione".
Adani, 60 anni, è molto vicino al primo ministro indiano Narendra Modi e secondo gli analisti dalla fine degli anni ‘80 ha costruito un impero economico grazie - anche - alle concessioni che gli sono state fatte dallo Stato indiano in settori - come le infrastrutture, in particolare i porti, e l’energia - considerati centrali per le ambizioni di crescita economica e in quali l’India vuole diventare autosufficiente. Adani è così passato da una ricchezza di “appena” 8,9 miliardi di dollari nel 2020 a 143 miliardi nel 2022 mentre ora, dopo le inchieste di Hindenburg Research, è scesa a 84,4 miliardi di dollari.
Ma non solo: Adani ha anche beneficiato di diretti investimenti governativi, le cui conseguenze rischiano di ricadere sulla classe media indiana. La Life Insurance Corporation (Lic), la più grande compagnia assicurativa dell’India di proprietà dello Stato, negli ultimi anni ha riversato milioni di rupie nel conglomerato, e oggi detiene azioni di Adani Enterprises, Adani Ports, Adani Total Gas, Adani Transmissions e Adani Green, con quote rispettivamente del 4,23%, 9,14%, 5,96%, 3,65% e 1,28%. Nelle due sessioni di mercato avvenute dopo la pubblicazione del rapporto di Hindenburg Research, queste cinque società hanno perso almeno 165 miliardi di rupie, pari 2 miliardi di dollari. Non è la prima volta che emergono critiche per i pessimi investimenti fatti dalla Lic, che hanno sempre generato scarsi rendimenti ai propri investitori, ma questa è la prima volta che la compagnia assicurativa si trova a dover fare i conti con grosse perdite di una società privata.
Ciò significa inoltre che i mercati hanno fin da subito preso seriamente le accuse lanciate dalla Hindenburg Research, accusata da Adani di diffondere informazioni false per trarre profitto dalle pratiche di vendita allo scoperto, uno strumento puramente speculativo che consiste nello scommettere contro il prezzo delle azioni di una società nell'aspettativa che questo scenda. Tuttavia i rapporti di Hindenburg in passato hanno ottenuto un certo successo e messo in luce diverse pratiche illegali impiegate dalle aziende, sebbene sia noto che il gruppo di ricerca abbia poi tratto profitto dal fallimento delle società prese di mira.
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