A Roma il documentario su Jimmy Lai, in carcere da oltre 1000 giorni
Nel luogo dove Jacques Maritain promosse la Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo si è svolta la proiezione italiana di "The Hong Konger", il lungometraggio che ripercorre la vicenda dell'imprenditore cattolico detenuto per la sua battaglia in favore della democrazia a Hong Kong.
Roma (AsiaNews) - “Se tu fossi un uccello preferiresti morire cantando piuttosto che restare in silenzio”. È questo detto cinese a dare il via al documentario The Hong Konger-Jimmy Lai’s extraordinary struggle for freedom, prodotto nel 2022 dall’Acton Institute e proiettato per la prima volta in Italia nel cinema dell’Institut Français Centre Saint Louis di Roma, nel pomeriggio di lunedì 16 ottobre.
La pellicola racconta la storia dell’imprenditore e attivista cattolico di Hong Kong, 75 anni, in carcere da oltre mille giorni a causa delle sue idee pro-democrazia che diffondeva tramite l’Apple Daily, quotidiano indipendente ampiamente diffuso da lui fondato, messo a tacere dalle autorità nel 2021, a seguito della promulgazione della Legge sulla sicurezza nazionale. Convertito al cattolicesimo nel 1997 su influenza della moglie Teresa, battezzato dal card. Joseph Zen, Jimmy Lai è un uomo che ha posto dinanzi a tutto la lotta per la libertà.
Significativo in questo senso per il suo valore storico e morale il luogo scelto per la proiezione in Italia: voluto dal pensatore cattolico Jacques Maritain, il Centre Saint Louis ha visto nascere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, qui elaborata e discussa prima della sua promulgazione a Parigi il 10 dicembre 1948. Sono state 180 le persone che hanno preso parte all’evento: “Ci assicureremo che alla famiglia di Lai e ai suoi colleghi dell’Apple Daily arrivi la notizia di una presenza così numerosa a supporto della sua causa”, ha commentato Michael Severance, direttore dell’ufficio romano dell’Acton Institute.
Il think thank - nato in Michigan per promuovere una società libera fondata su principi religiosi - ha realizzato il documentario anche in virtù dell’amicizia che lega Jimmy Lai al suo fondatore p. Robert A. Sirico, presente a Roma in sala e voce del documentario insieme agli attivisti Sunny Cheung, Joey Siu, Samuel Chu e altri, come il politico inglese David Alton. “Ho incontrato Lai e la sua famiglia più di 25 anni fa, proprio in Italia – ha raccontato p. Sirico -. Quando sono accadute le vicende degli ultimi anni mi sono chiesto che cosa avrei potuto fare per lui. Vorrei che anche voi provaste a rispondere a questa domanda: quali mezzi ho a disposizione per fermare questa ingiustizia?”.
P. Robert ha poi sottolineato come Jimmy Lai, businessman divenuto miliardario anche grazie al successo del suo marchio d’abbigliamento Giordano, avrebbe potuto rinunciare alle sue battaglie in qualsiasi momento. Non l’ha fatto perché, come emerge chiaramente dal lungometraggio, nelle sue attività lui cercava qualcosa di più profondo del profitto: una forza morale, dei valori a cui dedicare la vita.
Di qui l’appello: “Parlatene di questa storia, usate tutti i mezzi che avete a disposizione. Jimmy Lai è un rappresentante di tante altre persone che subiscono le stesse ingiustizie”. Il 24 giugno 2021, quando il quotidiano Apple Daily cessò le pubblicazioni, pubblicò sull’ultima copia un titolo che è anche il messaggio conclusivo di The Hong Konger”: “Quando una mela viene sepolta sotto terra, i suoi semi diventeranno un albero pieno di mele più grandi e più belle”.
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