A Giacarta un nuovo centro di ricerca dei gesuiti sulla democrazia
In occasione della Giornata mondiale per i diritti umani lanciato PRAKSIS. Dopo dieci anni di politica sempre più nelle mani di una ristretta élite e l'aumento dei divari socio-economici del Paese, il suo intento è "promuovere il bene comune". Alla presentazione anche la figlia dell'ex presidente Abdurrahman Wahid, che ha denunciato i danni creati alla società dall'indebolimento della democrazia indonesiana.
Giacarta (AsiaNews) - “La democrazia in Indonesia è un progetto non ancora completamente realizzato”. Da questa consapevolezza la Compagnia di Gesù indonesiana il 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani, ha lanciato PRAKSIS - “Pusat Riset dan Advokasi Serikat Jesus” o “Centro gesuita di ricerca e advocacy” - che pone al centro lo studio della democrazia per i beni comuni.
Lo slogan dell’iniziativa recita infatti “Cercare la democrazia per promuovere il bene comune” ed è stato scelto intenzionalmente perché l'Indonesia, come nazione e Stato, è ancora in cammino alla ricerca del proprio stile democratico. Questa coscienza è stata argomento di tendenza in molte discussioni che hanno preceduto il lancio di questa nuova istituzione.
Secondo la dichiarazione condivisa diffusa in occasione della presentazione, la democrazia indonesiana è ancora molto lontana da una piena realizzazione a causa di una serie di importanti sfide tra cui le libertà civili, i diritti politici e il divario socio-economico, che non favoriscono la democratizzazione, e mettono a repentaglio qualsiasi sforzo per raggiungere l’obiettivo. Il centro PRAKSIS, ha spiegato il direttore p. Maswan Susinto, cercherà di tracciare una mappa dell'attuale politica ed economia indonesiana nel periodo 2014-2024 sulla base di prospettive interdisciplinari e di una riflessione etico-teologica basata sulla dottrina sociale della Chiesa.
I dati da cui muove i suoi passi la ricerca sono molteplici. Anzitutto, la convinzione che la politica indonesiana nel decennio 2014-2024 abbia compiuto evidenti passi indietro nel processo democratico; a ciò si aggiunge il restringimento della classe media, caratterizzata dai lavoratori a basso reddito e segnata da un forte calo della loro capacità finanziaria. La saldatura populista tra questi due fenomeni ha portato all'arretramento della democrazia. Di qui la sfida di cercare, sulla base degli insegnamenti sociali della Chiesa, un altro modello di democrazia per l'Indonesia capace di concorrere al bene comune.
Nel suo discorso in occasione del lancio, Alissa Wahid, figlia del presidente Abdurrahman Wahid “Gus Dur” (in carica dal 1999 al 2001), ha denunciato che la società indonesiana ha sofferto a causa dell'attuale sistema democratico. Il dott. Yanuar Nugroho, ricercatore di PRAKSIS, ha aggiunto che la democrazia indonesiana è malsana in quanto in mano a élite: lo si vede dalla composizione di chi detiene il potere, da un'economia guidata da un gruppo ristretto, a cui consegue un'opposizione debole e concentrata solo sullo sviluppo a breve termine.
Il superiore della Compagnia di Gesù d'Indonesia, p. Benedictus Hari Juliawan, ha affermato che il centro di ricerca PRAKSIS è stata concepito perché non c'è bene comune senza partecipazione comune, e quindi senza una sana democrazia. Al lancio sono intervenuti anche il direttore per la partecipazione, p. Angga Indraswara, e il direttore del nuovo centro per la ricerca e l'advocacy, p. Baskara T. Wardaya. Parlando con AsiaNews, p. Wardaya ha spiegato che PRAKSIS, oltre a occuparsi di ricerche sui diritti umani, la democrazia e la giustizia sociale, accompagnerà e fornirà servizi anche alle persone emarginate.
14/06/2021 08:21
18/03/2022 14:05