18/03/2025, 12.50
ISRAELE-PALESTINA
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Parroco di Gaza ad AsiaNews: ‘Svegliati dalle bombe, tantissimi morti e feriti’

di Dario Salvi

La testimonianza di p. Romanelli dopo la ripresa della guerra di Israele nella Striscia contro Hamas, in una drammatica escalation. Il sacerdote riferisce di oltre 300 morti e più di mille feriti. La zona della parrocchia (per ora) risparmiata dai missili. “Continuiamo a prestare il nostro servizio” soprattutto per “bambini e anziani”, con papa Francesco “preghiamo per la pace”. 

Milano (AsiaNews) - “La situazione è pessima, ci siamo svegliati con i rumori dei bombardamenti anche se non sono arrivate per ora schegge dalle nostre parti. Tuttavia, le notizie che si rincorrono parlano di tantissimi morti e feriti in tutta la Striscia, già parlano di più di 300 anche se altri affermano che il dato è di molto maggiore. I feriti sono più di mille”. È quanto racconta p. Gabriel Romanelli, il parroco della chiesa latina della Sacra Famiglia, in un messaggio vocale inviato ad AsiaNews mentre a Gaza sono tornati a soffiare impetuosi i venti di guerra dopo due mesi di fragile tregua fra Israele e Hamas.

Nella notte lo Stato ebraico è tornato a bombardare la Striscia, con i caccia dell’aviazione che hanno colpito con una serie di “raid estesi” diversi obiettivi militari e personalità di medio e alto livello fra i miliziani. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato il movimento palestinese per il mancato rilascio di ostaggi e avviato un’azione preventiva, perché - secondo le informazioni fatte filtrare da Tel Aviv - era allo studio “un altro 7 ottobre”. Da Gaza i vertici di Hamas rispondono accusando la controparte di aver fatto naufragare la fragile tregua, causando almeno 350 morti fra i quali vi sono decine di donne e bambini. 

“Noi [in parrocchia] per ora stiamo bene, cerchiamo di continuare a prestare il nostro servizio per tutti - prosegue il sacerdote argentino del Verbo Incarnato - a visitare i rifugiati che fin dall’inizio abbiamo accolto nei nostri locali e che continuano a restare con noi. Soprattutto i bambini dalle suore di Madre Teresa e gli anziani, abbiamo tanti anziani e malati”. Alle attività pratiche e all’impegno quotidiano per i bisognosi, il sacerdote aggiunge la preghiera come invocato più volte dallo stesso papa Francesco, anche in questi giorni di ricovero dal suo letto in ospedale. “Bisogna continuare a vedere oltre, a pregare per la pace, perché ci sia la fine di questa guerra e vedere - conclude p. Romanelli - ogni giorno cosa ci chiede il Signore per continuare ad aiutare tutti”. 

Secondo alcune fonti palestinesi, fra le vittime dei raid di oggi - voluti dal premier Netanyahu e dal nuovo capo dell’esercito, e avallati dal presidente statunitense Donald Trump che ha dato “il via libera” - vi sarebbe almeno un ostaggio israeliano. Oltre 350 i morti, decine le donne e i bambini, insieme ad almeno cinque leader di Hamas tra cui il     capo del governo della Striscia.

I raid, che hanno cancellato il fragile cessate il fuoco di oltre due mesi e accolti con soddisfazione dall’ala radicale, in primis il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e l’ex titolare della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, hanno centrato il nord, Gaza City, Deir al-Balah, Khan Younif e Rafah. Interrotta bruscamente anche la tranquillità del Ramadan, il mese sacro di digiuno e preghiera islamico che i musulmani della Striscia, poco più di due milioni di abitanti in una prigione a cielo aperto, stavano celebrando con partecipazione. I venti di guerra preoccupano la comunità internazionale, a partire dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che si è detto “scioccato” per gli attacchi aerei israeliani “che hanno ucciso un numero significativo di civili”. Il capo della diplomazia Onu ha invocato il cessate il fuoco immediato e la ripresa degli aiuti umanitari per la popolazione, oltre al rilascio senza condizioni degli ostaggi israeliani. 

Il quotidiano del Qataer al-Araby al-Jadeed che rilancia fonti egiziane, parla di “funzionari dell’intelligence” che hanno convocato “d’urgenza una delegazione di Hamas al Cairo per discutere le modalità per fermare l’aggressione a Gaza”. Infine, fra le voci più critiche si registrano quelle del Forum delle famiglie degli ostaggi che hanno indetto una manifestazione di protesta alla Knesset, il Parlamento israeliano, per protestare contro la ripresa dei raid che congela l’ipotesi di rilascio dei congiunti da oltre 500 giorni detenuti nella Striscia. “Il governo israeliano ha deciso di sacrificare i 59 ostaggi - recita una nota rilanciata da Haaretz - [per questo] le famiglie stanno andando ora a Gerusalemme e invitano il popolo di Israele a unirsi a loro”. 

(Foto tratta dalla pagina Facebook di p. Romanelli)

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