Il dissidente nordcoreano Thae Yong-ho si candida al Parlamento di Seoul
L’ex alto diplomatico correrà in un distretto della capitale sudcoreana nelle file dei conservatori. Critico del governo di Moon Jae-in, se eletto lavorerà all’unificazione tra Nord e Sud della penisola. Nell’ultimo ventennio, 33mila nordcoreani hanno chiesto asilo in Corea del Sud, ma pochi sono esponenti di rilievo del regime.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Thae Yong-ho, un dissidente nordcoreano di alto profilo, si candida alle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea nazionale sudcoreana il prossimo 15 aprile. L’annuncio è stato dato oggi, 11 febbraio, dal Partito conservatore della libertà, la principale forza di opposizione al presidente Moon Jae-in e al suo Partito democratico liberale.
Thae correrà probabilmente nel collegio maggioritario di Gangnam, un ricco distretto di Seoul dove i conservatori per tradizione raccolgono molti consensi. Se eletto, diverrà il secondo fuoriuscito dalla Corea del Nord a vincere un seggio parlamentare al Sud – il primo è stato Cho Myung-chul nel 2012, eletto sempre nelle file del partito conservatore.
L’esule ha dichiarato di voler lavorare all’unificazione tra le due Coree, divise lungo il 38° parallelo sin dal termine del secondo conflitto mondiale. Avrebbe preso tale decisione dopo che il governo di Seoul ha deportato due nordcoreani nel loro Paese. I due pescatori sono accusati di aver ucciso 16 membri dell’equipaggio della imbarcazione in cui lavoravamo e di essere fuggiti poi al Sud.
Thae è stato vice ambasciatore in Gran Bretagna ed è convinto che il leader nordcoreano Kim Jong-un non rinuncerà mai al suo arsenale nucleare. Si è unito al fronte conservatore perché a suo parere la politica di apertura verso Pyongyang di Moon non è realistica. Il presidente sudcoreano ha cercato di ritagliarsi un ruolo di mediatore tra Stati Uniti e Corea del Nord, una linea dialogante che ricalca in parte la “Sunshine Policy” dei suoi predecessori liberali.
Scappato con la sua famiglia in Corea del Sud nel 2016, l’esule è accusato dal regime nordcoreano di aver sottratto soldi al governo del suo Paese.
Secondo dati del Ministero sudcoreano dell’unificazione, negli ultimi 20 anni oltre 33mila nordcoreani sono fuggiti oltre confine in Corea del Sud. Per la maggior parte, circa 24mila, si è trattato di donne scappate dalle aree rurali del Nord per sfuggire la povertà.
Sono invece pochi gli esponenti politici o delle Forze armate che richiedono asilo al Sud. Quello di più alto livello è stato Hwang Jang-yop, un importante esponente del Partito nordcoreano dei lavoratori. Molto legato a Kim Jong-il, il padre dell’attuale uomo forte di Pyongyang, Hwang è deceduto nel 2010.